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44 parte i. — l’albatros.

su questo vascello e nelle mani di quegli uomini che mai vidi in nessun angolo del mondo?... Per quale motivo?... Chi sono essi?... Pirati o rapitori di uomini?... E mi si conduce nel Golfo del Messico... e una persona colà mi aspetta?... Quale trama infernale è mai questa?...

Si arrestò girando all’intorno uno sguardo smarrito, uno sguardo che pareva quello d’un pazzo.

— Un uomo mi attende!... — riprese dopo alcuni istanti. — Ma chi è costui?... È una menzogna per tranquillarmi forse?... Ed essi sperano che io mi rassegni alla prigionia e che li segua fino al Golfo del Messico!... Miserabili!... —

Si arrestò per la seconda volta come se fosse stato colpito da un profondo pensiero.

— Che vogliano farmi sparire per impossessarsi della mia fattoria, credendomi ancora immensamente ricco?... — si chiese facendo un gesto di furore. — Che un parente mio, che io non conosco, abbia tramato un progetto diabolico?... Ma chi?... Mio zio, che mi adora e che vegliava assiduamente su di me? No... no, lui, no!... Ah! io sento che divento pazzo!... Ah! Ma no, pirati miserabili!... No, Almeida non è un ragazzo come voi supponete, ha buon sangue nelle vene e saprà sventare le vostre infamie!... Ah! Mi credete in vostro potere!... No, non mi lascerò trascinare nel Golfo del Messico, barone di Chivry. Dovessi dar fuoco alla nave che vi porta, dovessi aprire i suoi fianchi, sventerò i vostri sinistri progetti. —

Poi ebbe un accesso di furore. Si scagliò contro la porta della cabina tentando di scassinarla, risoluto a salire sul ponte e affrontare l’intero equipaggio; ma non riuscì nemmeno a scuoterla, tanto era robusta. Si slanciò verso il sabordo colla speranza di arrampicarsi fino al capo di banda e comparire sul cassero; ma la distanza era tale da impedire l’evasione.

— Bah! — diss’egli, calmandosi e quasi vergognandosi di quell’inutile accesso di collera. — La vedremo, signor di Chivry!... Aspetta che la nave si mostri all’orizzonte e ti farò appiccare!... —