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capitolo v. — il marchesino almeida. | 41 |
— Su di una nave!... — esclamò il giovanotto al colmo dello stupore. — Ma chi siete voi?...
— Il barone Renato di Chivry, — rispose il francese, — e questi è il capitano Nunez, comandante del brick l’Albatros.
— Ma per quale motivo sono qui, mentre ieri sera mi trovavo nella fazenda del Rio Jacuhy?
— Ieri sera! — esclamò il barone, con leggera ironia. — Eh, via! V’ingannate, marchese! Volevate dire quattro sere sono. —
Almeida lo guardò colmo di stupore, e per alcuni istanti non riuscì a pronunciare parola; ma poi, battendosi improvvisamente la fronte, disse:
— Ah! Ora mi ricordo... tornavo dalla caccia del giaguaro... sì, mi ricordo che il mio cavallo cadde... che io stramazzai a terra mezzo morto... ma poi?... Ditemi, signori, cosa accadde poi?...
— Se volete proprio saperlo, vi dirò che dopo la vostra caduta, degli uomini che si erano imboscati sul sentiero, vi presero, vi legarono, vi fecero bere un potente narcotico e vi trasportarono a bordo dell'Albatros. Siete soddisfatto?...
— Ma chi erano quegli uomini? — chiese il marchesino con voce furente.
— Che v’importa di saperlo?
— Ma perchè sono a bordo di questo legno?
— Ecco una cosa che voi ignorerete fino al vostro sbarco.
— Fino al mio sbarco? Ma dove pretendete di condurmi?
— Nel Golfo del Messico, ve lo dissi già: e se volete saperne di più, aggiungerò che vi sbarcherò alla foce del Rio San Fernando nella laguna della Madre.
— Ma io non ho alcun affare laggiù.
— Io vi dico invece che delle persone vi aspettano.
– Ah!... O io sogno o voi siete pazzo! — esclamò il marchesino, stringendo le pugna e balzando giù dal tettuccio. — Orsù, la commedia dura troppo, signor barone, e la mia pazienza è limitata.
— Ebbene? — chiese il barone di Chivry, con voce pacata.
— Intendo di dire che mi si lasci libero, od io...
— Che vorreste fare?
— Uscirò di qui a vostro dispetto e farò accorrere l’equipaggio.