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capitolo iv. — a bordo dell’albatros. 37

Aveva il volto leggermente abbronzato, incorniciato da una folta e lunga capigliatura nera come l’ebano, le labbra vermiglie socchiuse ad un sorriso, l’arcata delle sopracciglia d’una esattezza ammirabile e la fronte spaziosa. Quantunque dormisse profondamente, in tutto l’insieme dimostrava una energia così spiccata, che il capitano Nunez ne fu colpito.

– Bel ragazzo. Carramba! – esclamò. – Ma temo che ci procurerà non poche noie, signor di Chivry.

— E perchè? — chiese il francese, aggrottando la fronte.

— Perchè è tal tipo, da non rassegnarsi ad una prigionia forzata.

— Bisognerà che si rassegni.

— Ci darà da fare, signor di Chivry, ve lo assicuro. —

Il francese non rispose. Girò lentamente sui talloni e uscì colla fronte aggrottata e le braccia strettamente incrociate.

Pareva che un pensiero profondo in quel momento lo tormentasse.