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28 parte i. — l’albatros.

Poi attese trepidante, ma cogli occhi in fiamme e raccolto su se stesso, come una belva che aspetta la preda per slanciarsi.

I cavalieri non erano allora che a pochi passi, e stimolavano le loro cavalcature cogli speroni. Uno era un bel giovanotto, di statura alta; l’altro era un uomo sui trent’anni, tarchiato, robusto e col viso abbronzato. Entrambi erano armati di fucile, ma lo lasciavano pendere negligentemente dall’arcione, come persone che sanno di non aver nulla da temere.

Ad un tratto i due cavalli, che si tenevano sulla stessa linea,