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capitolo v. — assediati nella caverna. 153

cumulo di macigni, scuotendolo e cercando di rovinarlo colle loro potenti zampe.

Resi furiosi per la morte o per le ferite del loro compagno e per l’ostacolo che impediva loro di raggiungere il proprio covo ed i propri piccini, diroccavano con rabbia estrema la barricata rimuovendo e strappando i macigni, decisi ad affrontare i nemici. Si sentivano i loro artigli aggrapparsi agli orli superiori dell’apertura e cacciarsi nelle fessure con lunghi stridori; si sentivano entrare dai fori i loro aliti fetenti ed ardenti come se uscissero da una fornace, e si vedevano i loro occhi brillare ora qua e ora là.

I cavalli ed i muli atterriti avevano spezzato i legami e correvano all’impazzata per la caverna spargendo la confusione fra i mulattieri, che pareva avessero perduta la testa.

Fortunatamente il messicano, il marchese e Gaspardo avevano conservato la consueta calma, quantunque il pericolo diventasse più grave, più terribile ad ogni istante.

Appoggiati ai massi per impedire che crollassero, lasciando il varco agli assalitori, scaricavano le loro armi attraverso le fessure, cercando di non perdere i colpi. Gli arrieros, che non potevano imitarli per mancanza di posto e di aperture, passavano loro le carabine e le pistole.

— Animo! — tuonava la brava guida, ad ogni colpo di fucile che rintronava.

— Mirate giusto e picchiate sodo, signor marchese! Fuoco, Gaspardo, e voi altri tenete duro, appoggiatevi contro i massi e spicciatevi a passarci le armi!... —

Ma gli orsi, resi maggiormente furibondi, non lasciavano la barricata. Protetti dalle tenebre, che mandavano a vuoto la maggior parte dei colpi di fucile, e dai sassi che continuavano a rimuovere mentre il messicano e i due suoi compagni a causa della loro posizione non potevano nè vedere nè mirare ben esattamente, gli orsi lavoravano con crescente accanimento, urlando e fremendo, rovesciando i macigni e cercando di passare fra la vôlta dell’apertura e la sommità dell’ostacolo.

Erano sei, di statura colossale, dotati di una forza erculea e, a quanto pareva, decisi a riconquistare il loro covo e rivedere i