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capitolo iv. — gli orsi della sierra nevada. | 149 |
guida, che da sè solo sollevava massi del peso di due quintali, in meno di dieci minuti turarono l’apertura, lasciando qua e là dei fori, per farvi passare le canne dei fucili. La massa delle pietre era così enorme, che sarebbe stato necessario un ariete per sfondarla.
— Ora possiamo dormire con piena sicurezza, — disse Sanchez, tergendosi il sudore che inondavagli la fronte. — Se gli orsi ci assalgono, troveranno pane pei loro denti.
— Che orsi sono? Grigi forse?
— Se fossero grizly, guai a noi! Fortunatamente sono orsi neri.
— Sono feroci?
— Non dico di no, e ci assaliranno con furore, temendo pei loro piccini.
— Bah! Abbiamo dei buoni fucili! — disse Gaspardo.
In quell’istante, al di fuori, fra i ruggiti della burrasca che raddoppiava di violenza, si udì un urlo prolungato.
Gli arrieros impallidirono e balzarono in piedi, mentre i cavalli ed i muli, svegliati di soprassalto, emettevano nitriti di spavento.