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capitolo iv. — gli orsi della sierra nevada. | 147 |
Spinse innanzi la torcia e guardò. Quattro orsacchiotti, giuocherellavano in mezzo ad un mucchio di ossami, grugnendo e mordendosi. Erano grossi come cani, pure vedendo il messicano si alzarono tutti e quattro, mostrando i denti e allungando le zampe armate d’artigli.
— È un covo di orsi, — disse il messicano, brandendo la scure. — Piccini miei, avremo l’onore di mettervi allo spiedo e di gustare le vostre succulenti carni. Uno... due!... —
Gaspardo si slanciò contro gli orsacchiotti, e senza badare ai loro grugniti minacciosi ed alle loro zampe che cercavano di respingerlo, con quattro potenti colpi di scure gli stese l’un sull’altro senza vita.
— Faremo una colazione da principi, señor, — disse al marchese. — Sono più delicati dei maialetti, ve lo assicuro.