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capitolo iii. — dal san benito alla sierra nevada. 135

Procedendo attraverso a sentieri sassosi, circa il tramonto, la carovana superava la cima dei monti e calava nella valle del San Benito, il cui fiume svolgevasi fra i burroni e le campagne, come un immenso nastro d’argento.

S’accamparono nella pianura presso le sponde. Sanchez fece scaricare le mule e rizzare la tenda.

Gli arrieros in un batter d’occhio allestirono la cena, una vera cena da minatori consistente in qualche tortillas, che sono specie di focacce preparate lì per lì e cotte in un fornello improvvisato con pochi sassi, in alcuni pezzi di lardo fritto, in una zuppa di fagiuoli e caffè.

Il marchese vi aggiunse alcune scatole di pesce conservato ed una bottiglia di vino di Spagna.

Quantunque si trovassero in una regione priva di pericoli, Sanchez, che voleva abituare i suoi uomini, stabilì i quarti di guardia.

Nulla accadde durante la notte; però si udirono solamente urlare le coyotes, specie di sciacalli paurosi, che sfuggono la vicinanza dell’uomo.

All’alba, dopo una leggera colazione, la carovana si rimetteva in marcia inoltrandosi nelle vallate della Sierra del Diavolo, le cui vette, coperte da giganteschi pini, si drizzavano maestosamente, spiccando sul cielo azzurro che somiglia molto a quello così splendido delle regioni italiche.

Il più grande silenzio regnava in quelle vallate che erano affatto disabitate, quantunque così vicine alla costa. Solo pochi urabu, specie di falchi, solcavano silenziosamente l’aria e stavano indolentemente appollaiati sulle cime dei pinon o delle rocce, senza dubbio reduci da Monterey o dalla borgata di San Benito, dove si recano ai primi albori, per rimpinzarsi delle spazzature delle vie.

Sulle cime più elevate della Sierra, si vedeva fuggire talvolta, ma con fulminea velocità, qualche daino dalla coda nera, agilissimo animale, grande come i daini comuni, con orecchi lunghi come quelle dei muli, corna poco sviluppate e la coda breve, bianca da un lato e nerissima all’estremità, ed in fondo ai burroni si vedeva saltellare qualche daino rosso, inseguito dalle affamate coyotes.

A mezzodì, dopo un’ascensione assai faticosa, la carovana su-