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capitolo ii. — il paese dell’oro. 129

Spagnuoli cominciava a decadere nelle colonie americane, anche la città di Monterey cominciò a perdere il suo splendore.

Unitasi nel 1836 al Messico e dichiaratasi indipendente dalla sovranità spagnuola, ebbe ancora pochi anni di prosperità, ma l’insurrezione di Pico e l’assedio del 1847 da parte degli ammiragli degli Stati Uniti John e Sloat e del celebre capitano Fremont, la rovinarono quasi completamente.

Passata sotto la dominazione degli Stati dell’Unione, fu quasi abbandonata, per lasciare il campo a San Francisco di California che si popolava con rapidità e che si estendeva immensamente per diventare, come infatti divenne più tardi, la regina dell’Oceano Pacifico settentrionale.

Nel novembre del 1852, al tempo in cui si svolge la scena che abbiamo descritta, Monterey non contava che poche migliaia di abitanti, per la maggior parte messicani, indios mansos,1 e pochi yankees, ma per lo più o vecchi o ricchi, poichè tutti i giovani ed i validi si trovavano ancora nelle miniere d’oro, lungo i Rii Sacramento e San Gioachino e sui versanti della Sierra Nevada, alla ricerca delle pagliuzze d’oro nascoste nelle sabbie dei fiumi o delle pepite2 celate nel cuore delle rocce quarzose delle alte montagne.

Il messicano e il marchese, dopo aver attraversato un dedalo di viuzze fangose, giunsero sulle rive dell’ampia e splendida baia, in mezzo alla quale si vedevano galleggiare poche golette e qualche bastimento colle antenne e le vele calate confusamente sul ponte e nell’impossibilità di prendere il largo, non avendo più equipaggi, fuggiti tutti pei placers delle miniere d’oro.

Sanchez condusse il compagno sotto un’immensa tenda rizzata sulla spiaggia, attorno alla quale si vedevano un gran numero di cavalli e di muli e si aggiravano numerosi arrieros in attesa dei trafficanti delle miniere o delle praterie.

Bastarono poche parole per intendersi con sei di quegli uomini, scelti fra i più robusti e i meglio armati e che Sanchez conosceva a fondo, avendo intrapreso in loro compagnia parecchie spedizioni nelle grandi praterie dell’est.

  1. Indiani inciviliti.
  2. Pezzi d’oro.