Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
112 | parte i. — l’albatros. |
speronata invece di darla. Bisognava fare imbrogliare prontamente le vele.
— Braccia a babordo, imbroglia la maistra, alla scotta della randa, cazza! — gridò il negriero.
Mumbai, con un colpo di barra, gettò l’Albatros addosso alla goletta, cacciandole il bompresso fra le sartie e le griselle dell’albero di maistra.
Un urto formidabile avvenne fra i due legni che le onde scuotevano. Si udì uno schianto, un crepitare di legnami, uno sfracellarsi di corbetti, di pennoni e di murate e si vide la goletta rovesciarsi su di un fianco con un’enorme spaccatura sul suo tribordo.
— All’abbordaggio! Su, marinai, all’abbordaggio! — si udì tuonare il negriero.
L’equipaggio, che era stramazzato sul ponte in seguito a quell’urto che aveva sfondato i fianchi a tutt’e due i legni, si riversò come un torrente sulle murate al babordo per saltare sulla coperta della goletta; ma anche gl’inglesi si erano slanciati all’abbordaggio mandando urla tremende e scaricando le loro armi a bruciapelo.
In mezzo a quella profonda oscurità, fra i fischi del vento, fra