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108 parte i. — l’albatros.

griero, spazzandolo da prua a poppa, e atterrando gli uomini di quarto.

Il capitano Nunez però non s’inquietava, anzi benediceva in cuor suo quell’uragano, sperando sempre di uscire, non visto, dal golfo messicano o che le navi inglesi, che forse si erano messe in crociera, poggiassero sui porti delle Lucaie o delle grandi Antille, lasciandogli libero il passo.

Il 14 l’Albatros avvistava le bocche del Mississippi, il cui delta si protende per molte leghe nel golfo del Messico. Questo fiume, chiamato dagli indiani Mesciascebè, che significa vecchio padre delle acque, ha un corso di cinquemilacinquanta chilometri, e nasce sotto il 74° parallelo, nel seno di quel vasto tratto paludoso e sparso di bacini, che si estende presso i grandi laghi del Canadà.

Alla foce la sua larghezza tocca i centoquaranta chilometri, e la massa delle sue acque è tale, che l’acqua dolce si può raccogliere a quindici chilometri dalla costa.

Quantunque il tempo fosse sempre minaccioso e sul golfo non si scorgesse alcuna nave, indizio certo che si erano affrettati a ripararsi nei porti della Luigiana, Nunez mise la prua del suo legno verso il sud per attraversare la vasta baia d’Appalache, che si addentra verso l’Alabama e la Georgia, e raggiungere il capo delle Sabbie, situato sull’estrema punta della Florida, presso il canale dello stesso nome.

Verso il sud, ammassi di nubi nerissime s’accavallavano sulle coste di Cuba, e da quella parte venivano su ondate mostruose, le quali s’ingolfavano, muggendo, nella spaziosa baia, infrangendosi verso la costa americana; e pur da quella direzione venivano soffi impetuosi, i quali facevano piegare gli alberi e crepitare le vele della nave negriera.

In quel momento le grandi Antille dovevano subire dei gravi danni, e le loro ricche piantagioni forse venivano devastate da un tremendo uragano.

Il 15 il tempo non migliorò. Il mare, spinto furiosamente contro le coste della Florida da un vento irresistibile, rimbalzava con estrema violenza, provocando terribili flutti di fondo. Fin dove giun-