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100 parte i. — l’albatros.

— È egli ammalato?

— Una ferita incurabile, ricevuta in un combattimento, lo ha ridotto a mal partito. Forse non rivedrà la stagione delle frutta abbruciate.1

— Che abbia da fare qualche importante comunicazione al marchesino Almeida, prima di morire?

— Può essere.

— Oppure che abbia dei torti da riparare?... —

Il messicano guardò fisso il barone, con una specie di stupore e di malcontento.

— Tu sai forse qualche cosa? — gli chiese.

— Nulla di positivo, ma ho qualche sospetto.

— E quale sospetto?

— Che il tuo capo non sia un indiano e che un tempo abbia avuto delle intime relazioni coi Mendoza-Araniuez.

— Non posso dirti nè sì, nè no.

— Sarà un giorno contento Almeida, di essere stato rapito? Non vorrei avere dei rimorsi.

— Non ti maledirà, di Chivry, anzi ti benedirà. — Poi cambiando bruscamente tono, chiese:

— È vero che i Mendoza-Araniuez sono rovinati?

— Non possiedono che una fattoria con poche piantagioni, — disse di Chivry.

— Temo che ne abbiano ben pochi.

— Ed un tempo erano ricchissimi?

— Possedevano immense fazendas, migliaia di schiavi e milioni di scudi.

— Ah! E chi li rovinò?

— Un figlio del marchese Mendoza, uno scapestrato, un uomo che avrebbe sciupato tutto il tesoro del governo brasiliano, se l’avesse avuto.

— Un fratello di Almeida?

— Sì, ma nato da un’altra madre.

— È morto quel dilapidatore?

— Nessuno lo sa. —

  1. La stagione delle frutta abbruciate corrisponde ai mesi caldi.