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Capitolo Decimsecondo.
Il cacciatore di prateria.
L’uomo apparso, poteva avere trentacinque o trentasei anni. Era di statura bassa, tarchiato, di un colore assai abbronzato, ed aveva i capelli lunghi e neri come l’ala d’un corvo; la barba pure lunga e fuligginosa.
Il suo vestito aveva del messicano e del cacciatore di prateria. Portava sul capo un ampio sombrero, adorno d’un gallone dorato; una casacca di velluto, corta e ricca di bottoni d’oro, stretta ai fianchi da una fascia rossa, gli copriva il dorso, mentre i pantaloni sparivano entro certe uose ricamate, che dagli indiani vengono chiamate mocassin.
Si gettò ad armacollo la carabina che teneva in mano, e si levò il sombrero salutando cortesemente il capitano e i suoi marinai con un:
— Buenos dias, caballeros. —
Poi abbracciò con effusione il signor di Chivry, che era balzato sulla riva, dicendogli:
— T’aspetto da una settimana.
— Ti sei impazientito?
— Ah no! Anzi non speravo di vederti così presto. È riuscito il colpo?