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il re della montagna 203

— Avanti, miei fedeli! — gridò Nadir. — L’alba di domani saluterà un’altra vittoria.

I cavalieri ruppero gli squadroni, essendo stretta e malagevole la via che conduceva sulle cime della gran catena, e si spinsero dietro al giovane sovrano ed al begler-beg, che indicava i passi.

Quelle montagne erano aspre e selvagge quanto il Demavend. Profonde gole, che le tenebre rendevano oscurissime, fendevano i loro fianchi, e cupe foreste s’arrampicavano su per le loro balze. Ma i cavalieri del giovane sciàh procedevano con passo sicuro e rapidamente, ansiosi di giungere sotto le mura della fortezza.

Di passo in passo che saliva, Nadir si sentiva il cuore battere forte forte e provava una sensazione strana, analoga a quella che aveva provato quando per la prima volta avea veduto la dolce fanciulla de’ suoi sogni. Una voce interna gli diceva che per quei sentieri era passata la fidanzata, e che si trovava lassù, fra le vette di quelle montagne.

Una forza misteriosa, irresistibile lo spingeva verso quelle cime, ed esso aizzava il destriero perchè affrettasse il passo. Di quando in quando si volgeva verso il begler-beg e gli chiedeva con voce tremula:

— E’ lontano ancora?

— Più su, più su — rispondeva il governatore.

— Temo di giungere troppo tardi.

— Giungeremo a tempo, mio signore.

Alle tre del mattino, dopo d’aver superata una cresta boscosa, l’avanguardia, che procedeva in silenzio, giungeva dinanzi ad una spianata, in mezzo alla quale giganteggiava una massiccia costruzione. Era una specie di castello, circondato da un’alta cinta difesa da un largo fossato, e formato di sette enormi torri e di un alto caseggiato che terminava in una specie di cupola.

— Il kala-i-espid! — disse il begler-beg a Nadir. — Lo sciàh è nostro!

— È solida la rocca?

— Inaccessibile, ma noi vi entreremo — disse il begler-beg con un sorriso misterioso.

— In qual modo?

— Questo kala-i-espid, un tempo apparteneva alla mia famiglia, ed a me è noto un passaggio segreto, che forse lo stesso sciàh ignora.

— Ma sarà giunto lo sciàh?