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Il Re dell'Aria 75


daia ha 50° di calore, se ne devono immettere in essa altri 162° prima che possa fornire una libbra di pressione.

L’aria liquida invece ne dà venti.

Valendoci dunque noi, io e Ranzoff, degli studi fatti dal Tripler e da altri valenti scienziati, specialmente dall’Estergren, il quale ha già applicata l’aria liquida a molti sorprendenti congegni, abbiamo costruito un motore, d’una solidità a tutta prova e d’una leggerezza straordinaria, il quale ci fornisce ad esuberanza la forza che ci era necessaria per far agire le ali e l’elica prodiera.

Come vedi, una cosa semplicissima.

— Sì, per voi, — disse Boris, sorridendo.

— Poi abbiamo un’altra macchina che Ranzoff, durante il mio esilio nelle miniere d’Algasithal, ha fatto costruire nelle officine dell’Estergren, la quale ci fornisce l’aria necessaria, con una spesa quasi minima ed in tale quantità da averne sempre ad esuberanza, perchè in una sola ora ce ne fornisce tanta da bastarci per una settimana.

Ma non è ancora tutto qui, fratello. L’aria liquida di cui noi ci siamo serviti, ci rende ben altri ed importanti servigi.

È troppo caldo? Noi mettiamo in azione i nostri ventilatori ed otteniamo nelle nostre piccole, ma comode cabine, una temperatura anche polare, se ci fa comodo.

Abbiamo da conservare delle provviste? Le mettiamo nelle celle refrigeranti e le facciamo gelare, dimodochè noi possiamo mangiare pesci pescati anche sei mesi fa, frutta raccolte sotto i tropici o nelle regioni equatoriali, o un bisonte ucciso nelle praterie del Far-West.

Vi sono nemici che vogliono inquietarci? Spariamo il nostro piccolo pezzo caricato ad aria liquida, che ci permette di lanciare, senza il più piccolo pericolo, un obice conico con un chilogrammo di dinamite.

Vogliamo far saltare un gruppo di case, un castello, una fortezza o una nave? Non facciamo altro che immergere un pezzo di lana nella nostra aria liquida ed ecco che, infiammandosi, esplode colla terribile violenza del cotone fulminante.

— Anche una nave hai detto? — chiese Boris con voce terribile.

— Sì.

— Ecco la nostra vendetta. —

Wassili si era rizzato dinanzi al fratello, colle braccia strettamente incrociate sul largo petto, gli occhi scintillanti, i lineamenti del viso alterati.