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64 | Capitolo VI. |
Per la quinta volta la baleniera era tornata a bordo della piccola nave, carica quasi da affondare, quando i cosacchi, dopo una corsa sfrenata, raggiunsero il margine della zona alberata, aprendo un fuoco infernale contro la cannoniera e contro lo scoglio.
In mezzo a loro vi erano anche i marinai sbarcati poco prima e che non dovevano essere meno impazienti di riprendersi anche loro una rivincita.
— È il momento di farci anche noi vivi, — disse Boris, curvandosi sul pezzo e prendendo il cordone tira-fuoco.
Il mostro di bronzo avvampò con un fracasso assordante, che si ripercosse lungamente fra le scogliere, subito seguìto da nutrite scariche di fucileria.
I cosacchi, spazzati dalla mitraglia, si rifugiarono precipitosamente nella foresta, urlando ferocemente e lasciando parecchi di loro, morti o feriti, in mezzo alla neve.
— Mantenete il fuoco, amici, — comandò Boris, mentre i marinai della baleniera ricaricavano precipitosamente il pezzo.
Non vi domando che dieci minuti e poi la vostra libertà sarà assicurata. —
Non era veramente necessario incitare i forzati, poichè avevano troppo provato la nagaika dei selvaggi figli della steppa del Don per non vendicarsi.
In piedi sulle murate, come per dimostrare ai loro antichi aguzzini quanto li disprezzassero, avevano aperto un superbo fuoco di fila, un fuoco accelerato, battendo tutta la fronte della zona alberata.
Di quando in quando un buon colpo di cannone, sparato dall’ex-comandante della Pobieda, appoggiava gagliardamente le loro scariche, fracassando qua e là abeti, pini e larici.
I cosacchi, nascosti dietro i tronchi degli alberi, rispondevano a casaccio, senza osare più a farsi innanzi. La mitraglia che spazzava la spiaggia era troppo indigesta anche per quegli indomiti guerrieri delle steppe.
Intanto l’imbarco continuava rapidissimo, sotto la direzione di Wassili e senza perdite, essendo la scogliera troppo elevata per venire battuta dai proiettili dei nemici nel luogo ove si effettuava il trasbordo.
A mezzanotte la scialuppa raggiungeva la cannoniera-torpediniera, senza che avesse perduto un solo uomo.
— Salpate le àncore! — comandò Boris, scagliando un’ultima bordata di mitraglia verso la costa.