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Lo Sparviero | 61 |
Quei quattordici fucili puntati, pronti a far fuoco, ed il pezzo d’artiglieria già girato verso la coperta e pronto a vomitare forse una bordata spaventosa di mitraglia, avevano prodotto il loro effetto.
— Ebbene, capitano, perchè i vostri uomini si sono fermati? — chiese Boris, sempre ironico. — Questo era il buon momento per avventarli contro di noi e ricacciarci in mare.
Vi avverto però che lungo la spiaggia vi sono ancora più d’ottanta fucili, pronti ad aprire il fuoco sulla vostra nave. —
Una bestemmia era sfuggita al capitano della cannoniera.
— Infine, che cosa volete voi da me? — chiese, coi denti stretti.
— Ve l’ho già detto: che vi arrendiate. Noi siamo uomini generosi e non vi faremo alcun male.
Non avrete altro disturbo che quello d’imbarcarvi sulle due scialuppe che vedo sospese alle grue di babordo e di tribordo e di recarvi a terra insieme al vostro equipaggio.
— E di lasciarvi la nave?
— Sì, giacchè non siete più in grado di difenderla. Volete provarvi? Noi siamo pronti ad accettare la lotta.
Non rispondo però dell’esito, almeno da parte vostra.
— Tu ti burli di me!... — urlò il capitano.
— All’ex-comandante della Pobieda non si è mai osato dare del tu, mio caro signore.
Io però non ho tempo di occuparmi, pel momento, di simili inezie. O vi arrendete immediatamente, o spazzo via voi ed il vostro equipaggio. Giù le armi e sgombrate!...
— Adagio, briccone, ho trenta uomini con me.
— Chiamatemi comandante! — gridò Boris, con voce irata.
— No: briccone!
— Sotto, amici! —
I quattordici uomini della baleniera si scagliarono contro i marinai della cannoniera, mirandoli al petto e urlando:
— Giù le armi o spariamo!... —
Il capitano, che erasi munito d’una rivoltella, puntò l’arma contro Boris, ma questi, che si teneva in guardia, fu pronto a prevenirlo.
Un colpo di fuoco rintuonò, seguito subito da un secondo ed il capitano cadde.
I suoi uomini, spaventati, avevano lasciate le scuri, le manovelle e le sbarre di ferro, armi assolutamente inutili contro i fucili a retrocarica dei marinai della scialuppa e dei forzati.