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4 | Capitolo I. |
Tutti gli sguardi si erano fissati verso levante dove, attraverso le ondate di nevischio, si vedeva delinearsi confusamente una linea oscura che occupava tutto l’orizzonte.
— Avete veduto, giovanotti? — chiese finalmente il vecchio, facendo un moto di stizza.
— Sì, signor Wassili, — risposero ad una voce i sei rematori.
— Tu, Liwitz, che hai la vista più acuta d’un albatros, hai notato dove si è nascosto?
— Dietro quell’isolotto, signor Wassili.
— O in fondo alla baia?
— No, signore. Conosco troppo bene l’isola Sakalin per ingannarmi. Sono stato due anni coi cosacchi a sorvegliare quei poveri galeotti.
— Quel maledetto guardacoste ci chiuderà ancora il passo, — disse il signor Wassili con sorda rabbia. — Eppure questa notte dobbiamo sbarcare e tentare il colpo.
Ah! Se il mio amico Ranzoff lo volesse, con una delle sue terribili bombe manderebbe in aria tutte quelle baracche, tutti i cosacchi, tutti gli aguzzini... e ammazzerebbe probabilmente anche il colonnello, — aggiunse poi. — E questo non andrebbe bene.
Quel cane di barone sarebbe troppo contento di sbarazzarsi d’un così pericoloso avversario, mentre la vendetta deve cominciare ora.
— Signor Wassili, — disse un marinaio. — Devo lanciare innanzi la scialuppa a tutta velocità?
— No, aspettiamo il segnale.
— E se quell’imbecille di Bedoff si fosse ubbriacato davvero?
— Allora faremo il colpo senza di lui. Quello che mi secca è quel guardacoste del malanno che si aggira dinanzi a noi.
Il capitano, se volesse, potrebbe ben spacciarlo. Scommetterei che lo segue dall’alto.
— Che cosa facciamo dunque?
— Aspettiamo ancora un po’. Intanto preparate le armi. Probabilmente dovremo sparare qualche colpo. —
La scialuppa era rimasta immobile, ondeggiando fortemente, poichè le acque dello stretto, non trovando uno sfogo sufficiente fra la costa asiatica e l’isola di Sakalin, erano molto mosse.
Una profonda oscurità avvolgeva i naviganti, e il vento, che soffiava da levante con qualche violenza, lanciava fitte cortine di nevischio strappato probabilmente dalle vicine montagne dell’isola.
Passarono alcuni minuti d’attesa angosciosa. Wassili, che aveva