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42 | Capitolo IV. |
cia alla polizia di Pietroburgo fu fatta, il nostro palazzo un giorno fu invaso e noi fummo arrestati.
Un miserabile servo, comperato da nostro cugino, aveva nascosti nei nostri cassetti dei proclami e delle lettere compromettenti, che dovevano farci apparire come ascritti all’infame gaida degli Hoolygani. Capite, io, ingegnere delle miniere e mio fratello, comandante di corazzata, membri degli Hoolygani! —
Un mormorio di sorpresa e d’indignazione s’alzò fra i forzati.
— Ma non è tutto, — continuò Wassili. — Vi erano stati uniti anche altri documenti per farci credere ascritti alla setta dei nikilisti, per aggravare maggiormente la nostra situazione.
A nulla valsero le nostre difese. Mio fratello, vittima innocente dell’odio feroce di quel miserabile barone, fu degradato e condannato alla deportazione perpetua in quest’isola maledetta, ed io internato nelle terribili miniere d’Algasithal, dalle quali, per un caso miracoloso, riuscii ad evadere.
Ora quest’uomo, che voi vedete dinanzi a voi, si era assunto l’incarico di far scomparire me e mio fratello, valendosi della sua posizione di comandante dei penitenziari dell’estremo oriente. Che cosa credete che meriti questo miserabile che, pur sapendoci innocenti, poichè ho le prove che non lo ignorava, voleva la nostra morte?
— La morte! — risposero ad una voce i forzati.
— Voi di che cosa l’accusate?
— Di crudeltà inaudite, — rispose un vecchio galeotto per tutti. — Egli ha fatto morire mio figlio sotto la nagaika. —
Un’altra voce, e più terribile, si alzò:
— Egli ha uccisa, con un colpo di rivoltella, mia sorella che mi seguiva nel doloroso viaggio attraverso la Siberia, perchè aveva cercato di difendermi contro le sue brutalità d’aguzzino efferato. Merita due volte la morte!
— C’è nessuno che lo difenda? — chiese Wassili.
Nessuno rispose.
— C’è qualcuno che ricordi qualche buona azione, qualche lampo di generosità da parte di quest’uomo?
Anche questa volta tutte le bocche rimasero ferocemente chiuse.
— Capitano Stryloff, — disse allora Wassili. — Noi ti abbiamo giudicato e condannato: preparati a morire.
La fossa che doveva servire a mio fratello servirà a te ed il tuo lenzuolo funebre sarà la neve della Sackalin.