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Wanda 345


Uno dei due pezzi di prora, disposti in barbetta, tirò un colpo in bianco, destando l’eco delle montagne con un fragore assordante.

La detonazione si era appena spenta, quando dalla roccia centrale si scorsero parecchi individui scendere verso la valletta che già Ranzoff aveva in parte esplorata.

— Si vede che non hanno ancora bevuto, — disse il capitano dello Sparviero, volgendosi verso il giovane russo che aveva catturato sulla spiaggia e che lo aveva avvicinato.

— È troppo presto, — rispose il prigioniero, sorridendo. — Soltanto dopo la colazione cominciano a bere.

— Tu non ti far vedere, se non vuoi perdere i tuoi duemila rubli.

— Come vorrete, signore.

— Rimarrai qui in ostaggio, finchè non avrò verificato se il piano che mi hai disegnato è esatto.

— Avrete una prova luminosa della mia lealtà!

Gli uomini del barone, una ventina circa e tutti armati di fucili e di sciabole d’arrembaggio, s’avanzavano rapidamente, salutando coi berretti in alto la bandiera russa che sventolava a poppa del piroscafo.

Sulla cima della montagna si scorgevano altri punti neri i quali si agitavano continuamente. Dovevano essere gli altri arruolati del barone, accorsi al fragore prodotto dallo sparo.

— Una scialuppa in mare, — comandò Ranzoff, dopo essersi cacciata in tasca una rivoltella datagli da un canadese. — Signor Rokoff, mi accompagnate?

— Non domando di meglio, capitano, — rispose il cosacco.

— Osservate attentamente ogni cosa, soprattutto i passaggi e le opere di difesa.

— Fidatevi di me, signor Ranzoff. —

La scialuppa era pronta. I due amici vi presero posto insieme a quattro marinai e in pochi colpi di remo sbarcarono sulla spiaggia.

Quasi nello stesso momento arrivavano anche i venti uomini del barone, guidati da un gigantesco marinaio, che aveva sulle maniche della giacca i galloni di quartiermastro e che impugnava una rivoltella di grosso calibro.

— Chi siete voi e che cosa venite a fare qui? — chiese ruvidamente il colosso, squadrando sospettosamente Ranzoff ed il capitano dei cosacchi i quali erano già sbarcati.

— La bandiera che sventola a poppa della mia nave vi dice che noi siamo russi al pari di voi, — rispose il capitano dello Sparviero. — Che