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Il condannato 31


— Sei ubbriaco anche tu?

— No, padrone: io ero di guardia...

— Taci, figlio d’una cagna!... Per centomila orsi bianchi!... Qui è stato ordito un infame tradimento!... Ora comprendo perchè il comandante metteva in dubbio l’esecuzione della sentenza!... Oh!... Mi vendicherò di questi bruti!... E Bedoff? Dov’è Bedoff?

— Non l’ho veduto, padrone. Forse si trova sotto questi ubbriachi.

— È impossibile! Bedoff è un russo e non si ubbriaca così sconciamente come i tuoi compatrioti.

Va a cercarlo. Forse lo troverai nello stanzone dei forzati. Sangue del demonio!... Aspetta!...

— Sono ai tuoi ordini, padrone.

— Quanti uomini vi sono fuori in sentinella?

— Sei: è il solito numero.

— Sei e due voialtri che fanno otto: il drappello per l’esecuzione sarà egualmente al completo. Ah! Per centomila diavoli scatenati!... Comandante Starinsky, ti farò fucilare egualmente!...

Va a radunare le sentinelle; poi andrai a cercarmi Bedoff. —

Il cosacco, ben felice di essere sfuggito a qualche colpo di nagaika, conoscendo l’irascibile umore del padrone, partì di corsa per eseguire l’ordine.

Il capitano era rimasto nell’androne, passeggiando nervosamente e guatando ferocemente quell’enorme cumulo di ubbriachi ronfanti. I suoi occhi, iniettati di sangue, si fissavano specialmente sul maresciallo d’alloggio, che si teneva sempre abbracciato al recipiente che non era riuscito a vuotare.

Di quando in quando si fermava per scaricare su quei corpi insensibili una tempesta di frustate, sagrando e bestemmiando.

— Ne farò appiccare dieci per lo meno! — vociava. — Il maresciallo d’alloggio lo manderò alle miniere del Baikal o dell’Anzare, ma no, lo farò spedire all’arcipelago, della Nuova Siberia, perchè crepi di freddo fra gli orsi bianchi.

Furfanti!... Non sapete ancora chi sia io!... Mi vendicherò come un colpo di fulmine!... —

E picchiava rabbiosamente, girando come una belva feroce intorno a quella massa umana e scagliava pedate con un’abbondanza incredibile. Appena qualche grugnito rispondeva a quella tempesta di busse: i cosacchi avevano bevuto troppo per sentirne gli effetti.

Cinque minuti dopo, Uska ritornava accompagnato da cinque co-