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I drammi del mare 317


— Perchè? — chiese Rokoff.

— In pochi anni due sono stati portati via dalle onde insieme agli uomini che li abitavano; anche quello che vedete non tarderà a subire la medesima sorte.

È già minato e durante qualche notte di tempesta andrà a raggiungere i due primi.

— È sempre di cattivo umore dunque qui l’oceano? — chiese Fedoro.

— Anzi, di pessimo umore, — rispose Boris. — L’Atlantico qui infuria quasi sempre e avventa su quelle isole delle ondate formidabili.

Anche la Nuova Scozia, col tempo finirà di scomparire. Già le acque rodono incessantemente le sue spiagge e finiranno per distruggerle.

— Fortunatamente noi non abitiamo nella Nuova Scozia, — disse il cosacco.

Lo Sparviero, dopo aver compiuto parecchi giri sopra l’isola, tornò a scendere verso il sud per accostarsi a Boston.

L’epoca fissata per la spedizione del dispaccio da parte del baronetto stava per scadere.

L’indomani sera lo Sparviero si aggirava nei dintorni del capo Cod, il quale racchiude, verso levante, l’ampia baia di Boston.

Ranzoff, dopo essersi assicurato che non si trovava alcuna persona in quei paraggi, fece scendere la macchina volante su una spiaggia bene livellata dalle grandi maree.

— Non partiremo che in quattro, — disse ai suoi compagni. — Io, il signor Boris che è il più interessato nella faccenda, e due marinai pel servizio del canotto.

Liwitz s’incaricherà di guidare lo Sparviero durante la nostra assenza e di rispondere ai segnali che noi faremo.

L’appuntamento è qui, alla medesima ora di questa sera, fra cinque giorni.

Voi potrete intanto fare una volata verso Terranuova. È la buona stagione della pesca e vi divertirete.

Mi hai ben capito, Wassili?

— Perfettamente, — rispose l’ingegnere. — Si potrebbe fare però ogni notte una punta fino qui.

— Potrebbero notarvi e Boston non manca di navi da guerra. È meglio che vi teniate molto al largo, per far perdere le vostre tracce se si tentasse di darvi la caccia.

D’altronde non avete alcun motivo d’inquietarvi della nostra as-