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Il Tesoro di Trinidad 285


— Avete mai letto la crociera del Falcone, pubblicata in Inghilterra nel 1889?

— No, — risposero tutti ad una voce.

— Allora vi dirò che un veterano dello sport nautico, un certo capitano E. F. Knight1 aveva pure saputo, probabilmente anche lui da qualche vecchio marinaio, che un gran tesoro era stato nascosto, intorno al 1820, nell’isola Trinidad da alcuni corsari.

Un bel giorno dunque salpò da Southampton col suo yacht ed una schiera di avventurieri, colla speranza di scoprire quella caverna che doveva contenere quell’enorme cumulo d’oro.

Il Falcone raggiunse felicemente l’isolotto, che si dice sia un picco vulcanico circondato da pericolose scogliere, ma, mentre stava per cercare un rifugio per mettersi al coperto dalle larghe ondate dell’Atlantico, il piccolo legno investì e fu costretto a dirigersi verso Bahia, per turare le falle.

Finalmente, dopo però molte avventure, il Falcone riuscì ad approdare a Trinidad ed a sbarcare buona parte dei suoi avventurieri.

Gli scavi e le ricerche ebbero principio, ma ahi!... Come sono incerti gli affari umani!...

Impiegarono quattro mesi a rimuovere una frana colossale, tuttavia i compagni di Knight non divennero perciò milionari.

Una caverna fu scoperta sotto la frana e non vi si rinvennero che degli avanzi di corteccia di china-china e d’altre merci, appunto quanto bastava per dimostrare che quella grotta doveva aver servito realmente di deposito clandestino, ma che i pirati ne avevano asportato l’oro predato, prima che avvenisse la frana.

Nonostante quell’insuccesso, Knight ed i suoi compagni ebbero, al loro ritorno in patria, una calorosa accoglienza da parte degli yachtsmen inglesi.

— Quel pover’uomo non aveva avuto buon naso, — disse Ranzoff, il quale aveva ascoltato con viva attenzione l’ex-comandante della Pobieda. — Io sono stato ben più fortunato di lui e non ho dovuto lavorare quattro mesi a rimuovere la frana, a scoprire una caverna e ritrovare ancora intatto il tesoro.

È certo che per raggiungere quell’altezza non sarebbero bastate le gambe degli uomini, poichè in quel luogo doveva essere avvenuto uno scoscendimento colla rovina di tutti i cornicioni e delle piattaforme superiori.

  1. Storico.