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284 | Capitolo VI. |
— Ne vedrete dell’oro!
— Narra, — disse Wassili.
— Io, come per una strana combinazione, avevo udito più volte parlare di tesori nascosti dai pirati dell’Atlantico nelle isole che si trovano specialmente disperse fra le coste occidentali dell’Africa e quelle orientali dell’America meridionale.
Già molte leggende erano corse, leggende che quasi tutti i vecchi marinai conoscono e che raccontano volontieri ai giovani camerati, durante le grandi calme.
Probabilmente anche Teriosky, se è vero che ha fatta la sua fortuna su quelle isole, le aveva raccolte da lupi di mare, discendenti d’antichi corsari.
Fu in una gita al Brasile, che io feci molti anni or sono a bordo d’una goletta portoghese, che venni a conoscenza di enormi tesori nascosti a Trinidad, un isolotto del piccolo gruppo di Martin Vaz.
Il mastro di quella goletta mi aveva narrato che nel 1820 una banda di pirati atlantici, dopo d’aver saccheggiato e colato a fondo una nave spagnola che portava un grosso carico d’oro imbarcato in non so quale porto del Perù, era stata costretta, in causa d’una furiosa tempesta, a cercare un momentaneo asilo a Trinidad e che, temendo di perdere quelle ricchezze, le aveva nascoste in una caverna, chiudendone poi l’entrata con un enorme masso.
— Io conosco questa storia, — disse l’ex-comandante della Pobieda, il quale ascoltava attentamente. — Lo avete trovato voi?
— Sì, signor Boris, dopo lunghissime ricerche.
— Siete sicuro che vi sia ancora?
— Certamente. Ma perchè mi fate questa domanda? — chiese il capitano dello Sparviero un po’ sorpreso.
— Quando l’avete trovato?
— Sedici mesi or sono.
— Allora vi si trova ancora. La spedizione del Falcone è completamente fallita.
— Del Falcone!... — esclamarono ad una voce Ranzoff e Wassili. — Spiegatevi; spiegati. —
Invece di rispondere, Boris chiese al capitano dello Sparviero:
— A quanto credete che ammonti quel tesoro?
— A circa un milione di dollari (25 milioni di lire).
— Knight non si era ingannato, — disse Boris.
— Chi è costui? — chiesero Ranzoff, Fedoro e Rokoff.