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La ricomparsa dello Sparviero | 255 |
narie e delle Azzorre, non sono invece le ultime vette dell’Atlantide, il continente scomparso, oppongono alle ire dell’oceano una resistenza incrollabile.
È bensì vero che l’incessante assalto dei cavalloni le minano, le rodono pezzetto a pezzetto, ma è ben poca cosa in confronto alla robustezza delle rocce.
Quattro giorni dopo la sua partenza dalla Grande Bahama, il Tunguska, che aveva mantenuta una marcia moderata di dieci nodi all’ora, giungeva in vista di Miquelon, la colonia francese di Terranuova ed uno dei centri principali della pesca dei merluzzi.
Un gran numero di piccoli velieri filavano lentamente al largo, verso i banchi frequentati da quegli eccellenti pesci, scortati da due rimorchiatori onde guidarli verso terra, nel caso che li avesse sorpresi il poudrin, la spessa nebbia che di quando in quando avvolge quelle isole.
Il baronetto segnalò alle due navi a vapore di accostarlo e seguì, con segnali a bandiera, uno scambio di domande e risposte.
Lo stato maggiore del Tunguska non si era ingannato. La terribile macchina si aggirava nuovamente nei dintorni di Terranuova, facendo delle rapide punte verso la costa americana.
Dei pescatori l’avevano scorta, pochi giorni prima, nello stretto di Belle Isle, diretta, a quanto pareva, verso il Labrador; più tardi una torpediniera canadese le aveva sparato contro alcune cannonate nei paraggi invece dell’isola d’Anticosti, quasi alla foce del San Lorenzo, poiché tutte le navi da guerra avevano ricevuto l’ordine di farle fuoco addosso nel caso che l’avessero incontrata.
Il baronetto ne sapeva abbastanza. Il Re dell’Aria mirava certamente a distruggere i quattro transatlantici della Compagnia che facevano servizio fra Quebec ed Amburgo.
Decise quindi di entrare subito nel vastissimo golfo di San Lorenzo, colla speranza di sorprenderlo.
— Sento che noi fra breve lo ritroveremo, — disse al comandante dell’Orulgan, mentre l’incrociatore filava a tutto vapore lungo le coste meridionali di Terranuova. — Bisognerebbe però sorprenderlo e scaricargli addosso una bordata, prima che abbia il tempo d’innalzarsi.
È quello che tenteremo di fare e spero di poter ingannare quel signor Re dell’Aria.
— In quale modo?