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Un fatto emozionante 231


una banda di pirati aerei e che era sfuggito all’abbordaggio, mercè i tiri ben aggiustati del suo cannone. Anche la voce, che invece di pirati si trattava d’un colossale uccello, di nuova specie, di quel famoso pterodattilo scovato fuori dallo scienziato, aveva trovato pure credito, specialmente fra il popolino.

Alla sera tutti i giornali di Riga narravano e commentavano lo stranissimo avvenimento, e ventiquattro ore dopo tutta la stampa europea s’impossessava del singolare avvenimento, versando torrenti d’inchiostro e moltiplicando le edizioni.

Dapprima il mondo marinaresco si mostrò un po’ scettico, poi cominciò vivamente a preoccuparsi, quando dall’America e dal Sud-Africa giunsero notizie confermanti la comparsa di un enorme uccello scorrazzante l’Oceano Atlantico.

Una nave inglese che da Buenos-Ayres si recava alla Città del Capo, l’aveva veduto, una sera, a circa quattrocento miglia dal piccolo gruppo di Tristan de Cunha; una cannoniera, che faceva degli scandagli intorno all’isola dell’Ascensione, assicurava di averlo non solo veduto ma anche bombardato, senza però alcun successo; una terza nave, francese questa, che aveva lasciato le coste di Terranuova due settimane prima che l’Orulgan ricevesse il terribile messaggio, l’aveva pure scorto.

Come si poteva, dopo tante prove, mettere in dubbio la brutta avventura toccata all’Orulgan?

L’ipotesi che si trattasse d’un mostruoso condor o d’un uccellaccio antidiluviano fu subito scartata da tutti gli scienziati europei, interrogati in proposito. Fu invece accettata quella che si trattasse d’una macchina volante montata da audaci pirati.

Forse che tutti gli anni, un certo numero di navi non scomparivano, senza lasciare alcuna traccia di loro, nè degli equipaggi che le montavano? Poteva ben darsi che le affondassero quegli schiumatori dell’Atlantico.

Il panico cominciò ad invadere tutti i marinai del nuovo e del vecchio mondo e per qualche settimana gl’imbarchi di nuovi marinai furono difficilissimi, e anche molte navi russe, per tema di venire scambiate con quelle del barone di Teriosky, rimasero ferme nei porti.

Le cose erano giunte a questo punto, quando si sparse la voce che il governo russo, deciso di por fine al panico che aveva invaso le sue genti di mare, si preparava a mandare uno dei suoi migliori incrociatori nell’Atlantico, per catturare quel misterioso Re dell’Aria.