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Un fatto emozionante 229


— Come si manteneva in aria allora e da quale forza erano mosse quelle due ali?

— Chi lo sa?

— Voi credete che quella macchina volante possa davvero diventare pericolosa per le navi?

— Basta che lasci cadere su uno dei nostri transatlantici una buona granata od una bomba alla dinamite e potete immaginarvi quale terribile catastrofe succederebbe.

— Avete ragione, — disse il direttore, il quale aveva ripreso il suo sangue freddo. — Si potrebbe cannoneggiarla?

— A distanza forse sì, quantunque quella macchina fili, come già vi dissi, con una velocità spaventevole.

— Non sarà blindata, suppongo.

— Anche se lo fosse, le sue ali non resisterebbero allo scoppio d’un buon obice.

— Comunque sia, la notizia che mi avete comunicata è gravissima. Si tratta della distruzione dell’intera flotta del signor di Teriosky: una rovina completa.

Al mio posto che cosa fareste, comandante?

— Avvertirei il barone e lo consiglierei di far condurre immediatamente a Tristan de Cunha quella signorina.

— Avvertirlo? E come, se non sappiamo più dove sia?

— È impazzito il barone?

— Lo si teme, — rispose il direttore.

— Avvertite allora suo figlio. Sapete dove si trova?

— Sempre a Cronstad, a bordo del suo incrociatore.

— Andate a trovarlo e senza perdere tempo, signore. È bensì vero che quel signor Re dell’Aria ci ha accordato un mese, ma trenta giorni passano presto. Pensate che, se succede qualche catastrofe, noi non troveremo più un marinaio che s’imbarchi sulle nostre navi.

— Purtroppo, comandante, ed i nostri transatlantici saranno costretti a spegnere i loro fuochi e ad invecchiare inutilmente nei porti.

— Quanti ne abbiamo ancora in America?

— Una trentina.

— Quelli ritorneranno in tempo.

— Ma non gli altri che sono partiti questa settimana pei porti dell’America del Sud e del golfo del Messico.

Manderò subito un dispaccio dettagliato al figlio del barone, pre-