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Un fatto emozionante 221


— Un mostro sconosciuto?

— Io credo che sia uno pterodattilo, — disse uno scienziato.

— Che bestia è? — chiesero venti voci.

— Un mostruoso uccellaccio dell’epoca giurese che si credeva scomparso alcune migliaia d’anni or sono.

— Mangiavano le persone a quei tempi, quei pterodattili?

— No, no, perchè io non c’ero allora, — rispose serio lo scienziato.

— Capitano!... — urlarono trenta o quaranta voci. — Dateci delle armi!... —

Il capitano Orloff che stava sul ponte di comando, circondato dai suoi ufficiali, con un cannocchiale appoggiato ad un occhio, scrollò le spalle.

— Che uccello d’egitto! — esclamò. — Quella mi ha l’apparenza d’una macchina volante o di qualche terribile istrumento da guerra.

— Ragione di più per prendere delle precauzioni, comandante, — disse il medico di bordo. — Se fosse montato da pirati?

— O da nichilisti? — aggiunse il secondo.

— Ecco un’idea che non mi era ancora venuta, — disse il capitano, aggrottando la fronte. — Fortunatamente abbiamo un pezzo d’artiglieria a bordo e anche delle buone carabine.

Mastro Anguska!...

— Signore!

— Carica il pezzo di prora: un colpo in bianco e, se non si risponde, tira a palla. Assumo io tutte le responsabilità. —

Un vecchio marinaio, di forme massiccie, s’aprì il passo fra gli emigranti, urtandoli ruvidamente, seguìto da quattro uomini.

Salì sulla prora, tolse un pezzo di tela cerata che formava come una piccola cupola e smascherò un pezzo da 25 millimetri, che era montato su un perno girante, in modo da poterlo puntare verso tutti i punti dell’orizzonte.

Lo alzò più che potè, lo fece caricare dai suoi quattro aiutanti e sparò un colpo in bianco, facendo tremare, colla poderosa detonazione, tutta la nave. Il mostro volante, macchina od uccellaccio che fosse, non si trovava allora che a qualche chilometro dal transatlantico.

— Vediamo se risponde o se farà qualche segnale, — disse il capitano Orloff.

Gli emigranti, in preda ad una viva apprensione, poichè non sapevano di che cosa si trattava, non ostante la barocca spiegazione scientifica data dallo scienziato, non lo perdevano di vista un sol momento.