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Il ritorno dello «Sparviero» 217


gioso, affidato a sette Domenicani che ogni giorno celebravano dall’alto dei ponti la Messa.

Il mare s’incaricò di confermare le ricchezze favolose che racchiudeva nella sua stiva il galeone, gettando di quando in quando, sulle spiagge circostanti, dei doppioni, dei piatti d’argento, delle spade finamente cesellate, delle corazze di gran pregio e perfino dei cannoni e delle bombarde.

In varie riprese, attraverso il secolo XVII ed il XVIII, furono fatti molti tentativi per ricuperare i tesori della Fiorenza, e sempre senza successo. Ora pare che il mio signor cugino sia stato più fortunato degli altri e che, ai diamanti raccolti sull’isola misteriosa di Jones, abbia unito anche il tesoro di guerra dell’Ammiraglia Spagnuola.

Come? In qual modo? Ecco quello che non si sa. Il fatto è che oggi Teriosky, coi tesori ricuperati nell’Atlantico, è il più potente e il più ricco armatore della Russia.

— Briccone fortunato! — borbottò Rokoff. — Penserà il signor Ranzoff a ridurlo in miseria, se non ci farà conoscere il suo indirizzo e non restituirà al signor Boris la signorina Wanda. —

Mentre chiacchieravano, lo Sparviero, dopo d’aver rasentato Tristano, si era lanciato attraverso l’Oceano Atlantico, filando con rapidità vertiginosa verso levante.

Ranzoff voleva prima ben assicurarsi se la torpediniera del barone si era diretta verso le coste occidentali dell’Africa.

Quella corsa, veramente fantastica, durò due giorni, senza successo alcuno, poichè non scorsero che due velieri che pareva si dirigessero verso la Città del Capo.

Avvistate le coste dei Granchi Namagna, senza aver veduto nessuna colonna di fumo alzarsi sui purissimi orizzonti, lo Sparviero virò di bordo e riprese la sua fulminea corsa verso ponente, per visitare le coste dell’America del Sud, almeno fino all’altezza del capo S. Rocco, il più avanzato del Brasile e che si protende verso le isole Rocas e Fernando de Noronha.

Fu una seconda corsa non meno furiosa della prima e non più fortunata. Ranzoff ed i suoi compagni scorsero in lontananza molti velieri e molte navi a vapore, ma nessuna che somigliasse ad una torpediniera d’alto mare. Ritornò lo Sparviero verso l’Atlantico centrale, tagliando due volte l’Equatore ed il risultato fu ancora lo stesso.

Dove erasi dunque rifugiato il barone? Disperando di poter trovare un’altra isola che gli servisse di rifugio, si era forse deciso a cercare