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Il ritorno dello «Sparviero» 213


— Era giunto a Tristano da circa tre mesi, — disse Ranzoff, — su un grosso bastimento montato da un numero infinito di marinai e di operai, prendendo subito possesso di questo scoglio.

Gl’isolani ci hanno raccontato che per tre o quattro settimane udirono un continuo tuonare di mine e videro molte persone salire quassù, mediante scale di ferro adattate contro le pareti e piantate sui cornicioni, poi un giorno la nave scomparve.

Teriosky doveva essersi installato comodamente qui, poiché di quando in quando i pescatori scorgevano delle colonne di fumo alzarsi sulla vetta e brillare anche dei fuochi.

— E non doveva trovarsi male su questo scoglio, capitano, — disse Rokoff. — Abbiamo veduto nella grande sala dei bellissimi mobili di molto valore e perfino un pianoforte che doveva servire alla signorina.

— È vero, — confermò Wassili. — Peccato che le ultime mine abbiano fracassato tutto.

— Ed ora dove sarà andato a rifugiarsi quel pazzo? — chiese Fedoro, che fino allora si era mantenuto silenzioso.

— Non hanno saputo dirvi nulla gli isolani? — chiese Wassili.

— Assolutamente nulla, — rispose Boris, con sorda ira. — Non gli daremo però quartiere, nè lasceremo l’Atlantico prima di averlo scovato, è vero, signor Ranzoff?

— Io sono tutto a vostra disposizione, signori, — rispose il capitano dello Sparviero. — Credo anzi che faremo bene a prendere subito il largo e dare la caccia a quella torpediniera.

Ha su di noi ventiquattro ore di vantaggio, ma non può competere con noi in fatto di velocità.

Quale direzione avrà presa? Ecco il grande problema!

Si è diretta verso l’Africa o l’America? È risalita verso il nord od è discesa verso il sud? Quell’uomo è capace di andarsi a trovare un nuovo rifugio fra le isole dell’Antartico.

Ormai da un tale uomo si può aspettare qualunque pazzia.

— Io sono certo che quel furfante è andato a trovarsi qualche altro rifugio in qualche nuova isola, — disse Boris, — e che avrà probabilmente altre caverne a lui note, poiché si dice che la sua prima fortuna l’abbia fatta su quest’oceano, esplorando gli antichi asili dei corsari, nei quali avrebbe trovato dei tesori favolosi. Hai udito parlare anche tu di questo, Wassili?

— Sì, anzi io conosco una istoria curiosissima che vi narrerò più