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Il Penitenziario di Sakalin | 19 |
Se il russo è un formidabile bevitore, il figlio della selvaggia steppa non ha rivali, nemmeno fra gli americani del Nord che godono una terribile fama come consumatori di liquori.
È capace di bere anche sotto il tiro della mitraglia o coll’acqua fino alla gola. Una colossale bevuta è l’unica sua felicità.
Il maresciallo prese un recipiente, lo girò e rigirò fra le mani, e, scoperta la vite, la fece rapidamente girare, versando in una caraffa che gli era stata data da Bedoff, un getto di liquido color dell’opale.
— Votka!... Vera votka!... — esclamò, dopo d’averla assaggiata. — Camerati, dateci dentro: qui ve n’è per tutti.
Badate però di non ubbriacarvi. Domani dovete avere il polso fermo per spacciare il colonnello. —
Era come predicare al deserto. I cosacchi si erano gettati sui recipienti, facendo manovrare le viti, mentre altri portavano tazze da the, e vasi d’ogni forma e dimensione.
Uno, più ingordo degli altri, aveva portato perfino il pentolone che serviva pel rancio, nel cui fondo vi erano ancora degli avanzi di minestra.
Oh! Non ci badavano quei selvaggi della steppa!
Tutti si erano messi a bere furiosamente, ingordamente, senza contare i bicchieri.
Mai si erano trovati a un’orgia simile, e per di più gratuita, poichè Bedoff aveva solennemente dichiarato che il rublo regalato agli Ainos ce l’avrebbe rimesso lui, senza chiedere nessun indennizzo.
I cosacchi, una quarantina in tutti, poichè la guarnigione del penitenziario era molto limitata, si erano divisi in sei gruppi, mettendo in mezzo a ciascuno un recipiente.
Bedoff che ci teneva a non far sorgere qualche sospetto, passava dall’uno all’altro, fingendo di vuotare anche lui molte caraffe. Con un abile mossa invece, si gettava il liquore dietro le spalle.
Il maresciallo d’alloggio sembrava il più accanito nel vuotare quei recipienti che parevano inesauribili.
Come comandante in seconda, mancando il capitano Stryloff, egli doveva ben dare l’esempio ai suoi soldati, e come lo dava il briccone! Non aveva bisogno che Bedoff lo stimolasse ad assaggiare or l’uno ora l’altro dei recipienti.
Gli effetti di quella colossale bevuta, poichè si trattava di ben sessanta litri di votka, non dovevano farsi attendere molto.
Non era trascorsa mezz’ora che già parecchi cosacchi, pieni da scop-