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158 | Capitolo XIII. |
che determina la formazione delle correnti, perchè è la causa principale dello squilibrio delle acque dell’oceano.
Sottraendo il sole equatoriale una quantità straordinaria d’acqua, diminuisce la gravità delle stesse acque superficiali e determina il richiamo di quelle che si trovano intorno alle regioni fredde, costringendole ad irrompere dal nord al sud.
Si hanno quindi tre correnti costanti: una che va dall’est all’ovest e due che partono ognuna dai poli verso l’Equatore. Queste due ultime però non seguono una strada normale, inquantochè di passo in passo che si allontanano dalle regioni fredde, si ripiegano sensibilmente verso oriente e verso occidente in causa della rotazione della terra che ai poli è nulla, mentre all’Equatore aumenta fino a 1700 chilometri all’ora.
— Vi sono maggiori correnti nell’emisfero australe o nel settentrionale? — chiese Wassili, il quale ascoltava pure, con vivo interesse, il fratello.
— Nelle regioni australi, — rispose Boris, — pel motivo che le acque polari dell’Antartico affluiscono più facilmente verso l’Equatore, non incontrando alcun ostacolo alla loro corsa.
Quelle invece del Polo Artico sono obbligate a frazionarsi, ciò che fa sì che ritardino assai a raggiungere le regioni calde, dovendo passare fra l’Europa e l’America e fra questo continente e quello asiatico.
— Sono forse queste correnti che formano questo mare dei sargassi? — chiese Rokoff.
— Precisamente, — rispose Boris. — La grande corrente del capo di Buona Speranza che sale verso l’Equatore radendo le coste occidentali dell’Africa, descrive come un immenso giro che va a toccare il golfo del Messico e che poi si ripiega verso l’Europa, radunando nel suo centro tutte le alghe, i tronchi d’albero e le erbe che i fiumi del continente nero e del nuovo trascinano in mare.
L’acqua racchiusa entro questa grande corrente è quasi stagnante, fenomeno che si verifica anche nel grande Oceano Pacifico. To!... Una terra laggiù!... Che sia Sant’Elena?
— No, comandante, — disse Ranzoff, il quale, avendolo udito, era prontamente accorso. — È Trinidad.
Lo Sparviero si è allontanato considerevolmente dalla sua rotta ma per mio volere, onde approfittare dei venti alisei.
— Toccheremo? — chiese Fedoro.
— Non mi fido, signore. Una volta era deserta, ma ora si dice che vi si sia stabilita una colonia di pescatori.