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142 | Capitolo XII. |
— Nemmeno di Roberto Macham che ha lasciato il suo nome ad una baia dell’isola?
— No, fratello, e perciò tu mi racconterai quella istoria d’amore tanto per ingannare il tempo.
— Il duca di Dorset era uno dei più brillanti e dei più superbi pari d’Inghilterra, che vivessero alla corte di Re Edoardo III.
Aveva una figlia bellissima, Anna, la quale si era perdutamente innamorata di un giovane cavaliere, Roberto Macham, uomo valoroso, ricchissimo, ma troppo poco nobile per poter aspirare alla mano di una duchessa, che il padre aveva destinata a nozze illustri.
I due giovani, vedendo che la loro unione sarebbe stata impossibile in Inghilterra, decisero di fuggire all’estero e possibilmente in Francia.
Trovandosi il castello del duca a breve distanza dal mare, Roberto Macham arma una nave, raccoglie alcuni devoti amici e va ad incrociare dinanzi alla spiaggia, in attesa di rapire la fidanzata.
Un giorno, un fido di Roberto, che per aiutarlo nella difficile impresa si era collocato presso il duca in qualità di servo, guida il cavallo montato da Anna verso il mare. L’animale che era stato tenuto per tre giorni senza acqua, vedendo le onde rompersi verso la costa, vi si precipita in mezzo.
Una barca però era ferma a breve distanza, montata da amici di Macham. Raccolgono prontamente la giovane già svenuta e la portano a bordo della nave che incrociava al largo.
La felicità dei due amanti, di trovarsi finalmente uniti, doveva però essere di breve durata. Una tempesta spaventevole sorprende la nave presso le coste della Francia e la spinge in mezzo all’Atlantico.
Per cinque giorni viene sbattuta senza posa dalle onde e dai venti, con grande spavento di tutti, che credevano che fosse suonata per loro l’ultima ora, e quando la calma tornò si trovavano così lontani dalle coste del Portogallo da non avere più speranza di raggiungerle, perchè la nave non era altro che un rottame privo di vele.
Quattordici giorni dopo, una terra spuntava finalmente all’orizzonte: era Madera.
In quel tempo, quantunque già nota ai portoghesi, non vi si trovava alcun abitante. Non vi erano che boschi immensi, che da anni bruciavano, per una causa accidentale, preparando il terreno ai futuri vigneti e miriadi di uccelli che si lasciavano prendere colle mani, senza alcuna diffidenza.