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140 | Capitolo XII. |
L’onore di collocare un cavo stabile doveva spettare a quel mostruoso bastimento.
Era il 1864. Una nuova Compagnia si era formata per la costruzione di una gomena grossa ventisei millimetri, attortigliata con dieci fortissimi fili di ferro, del peso di 1045 chilogrammi per chilometro.
Il 20 luglio 1865 il Great Eastern lasciava le coste d’Irlanda. Durante i primi giorni la gomena viene per due volte riparata.
Il 2 agosto, quando già si erano immersi ben 1710 chilometri di tubo, si segnala dall’Irlanda che i fili non funzionano più.
Si ripesca con immense fatiche la gomena per cercare il nuovo guasto, ma si spezza e precipita in un abisso profondo 3800 metri a 39° di longit. O.
— Un’altra disillusione, — disse Wassili.
— Eppure neanche questa volta gli uomini si scoraggiarono. Nel 1866 una nuova Società si costituisce ed il Great Eastern riprende il mare, partendo da Valencia.
Il 27 luglio tocca felicemente le coste di Terranuova ed il 28 i primi dispacci venivano lanciati.
Si facevano pagare allora cinquecento lire ogni venti parole.
La scienza aveva trionfato e la distanza che divideva i due mondi, il nuovo ed il vecchio, era per sempre scomparsa, mercè la costanza ammirabile degli anglo-sassoni e la bravura degli ingegneri europei ed americani. —
La piccola campana di bordo che chiamava i naviganti a colazione interruppe la interessante narrazione.
Durante la notte lo Sparviero continuò ad avanzarsi verso il sud favorito anche da un fresco vento che soffiava da settentrione e che sospingeva i piani orizzontali, imprimendo al fuso uno slancio notevole.
I fanali di posizione d’una nave, forse qualche veliero in rotta per le Canarie, furono avvistati verso la mezzanotte e quella fu l’unica distrazione che ebbero gli uomini di guardia.
Venti ore dopo l’incontro di quella nave, lo Sparviero, che aveva mantenuto sempre una velocità media di cento chilometri all’ora, scopriva da lontano le vette dell’isola di Madera, la principale del gruppo.
Questo piccolo arcipelago, che è uno dei più importanti della costa occidentale africana, si compone di sette isole e di cinque isolotti, con una superficie di settemila duecentosettantatrè chilometri quadrati ed una popolazione di circa trecentomila abitanti, per la maggior