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Una misteriosa spedizione | 9 |
parecchie piccole costruzioni radunate intorno ad una specie di torre quadrata, di forme massicce, sulla quale brillava un grosso fanale a luce bianca.
Il punto verde invece, scintillava verso l’estremità meridionale di quell’attruppamento di catapecchie.
In quel momento lo sprazzo di luce elettrica lampeggiò nuovamente dietro la scogliera, illuminando dapprima il fortino, poi la bianca pianura coperta di neve, quindi la spiaggia e per ultimo il canale di Tartaria.
— Hai veduto, Liwitz? — chiese il signor Wassili al macchinista della scialuppa.
— Sì, un uomo veglia sotto la finestra della casetta occupata dal colonnello. L’ho scorto benissimo.
— Un cosacco, è vero?
— Sì, un cosacco, signor Wassili.
— Immobile?
— Non l’ho veduto muoversi. Già, con questo freddo si sarà cacciato in corpo una bottiglia di sliwovitz.
Quei bruti non montano la guardia se non sono ben pieni. —
Wassili stette un momento silenzioso, poi disse:
— Un uomo di buona volontà che non abbia paura di dare un buon colpo di baionetta. Quel cosacco deve sparire! —
I sei uomini con una mossa rapida si erano fatti innanzi, come per dire:
— Scegliete: siamo pronti. —
Il vecchio li passò in rivista, poi puntò la destra verso Ursoff, dicendogli:
— Tu mi sembri il più atto per compiere una simile impresa; solido e agile come un cavallo trottatore.
— Grazie, signor Wassili, — rispose il marinaio.
— Hai la rivoltella sotto il cappotto?
— Sì.
— Non te ne servire: un allarme rovinerebbe tutto e non salverebbe la vita del colonnello.
Ricordati che l’esecuzione è fissata per domani mattina e che tu tieni nelle tue mani la vita di quell’uomo.
— Non adopererò che la baionetta o il calcio del fucile. Abbiate piena fiducia in me, signor Wassili.
— Noi d’altronde saremo pronti ad aiutarti.