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'I pirati del Talajan 75


— Questo corso d’acqua deve mettere nel Talajan a non molta distanza dalla foce, quindi seguendo le sue rive noi non correremo il pericolo di smarrirci. —

Si misero entrambi in marcia, tenendosi sul margine della foresta, girando gli sguardi in tutte le direzioni per non venire sorpresi, e procurando di non far rumore.

Essendo la riva del fiumicello bassa e quasi uguale, senza rocce e senza crepacci, potevano procedere rapidamente, senza essere obbligati ad aprirsi il passo fra la massa intricata dei vegetali. Tenendosi poi presso l’acqua, avevano inoltre il vantaggio, in caso di pericolo, di poter attraversare il fiume e di porsi in salvo sull’opposta riva.

Nessun essere umano si scorgeva nè da una parte nè dall’altra del corso d’acqua, ma in mezzo alla foresta, fra la fitta oscurità del fogliame, si udivano dei rumori continui che facevano trasalire Hong e la valorosa giovane, quantunque entrambi non fossero persone da spaventarsi così facilmente.

Si udivano agitarsi le fronde, sebbene non soffiasse alcun alito di vento; poi dei rami scricchiolare e spezzarsi bruscamente, come se qualche animale avesse cercato, con una fuga precipitosa, di sottrarsi a qualche repentino assalto; quindi dei fruscìi misteriosi, dei miagolìi soffocati, dei mugolìi sordi. Certamente sotto quei grandi vegetali, in mezzo alle tenebre profonde, gli animali da preda facevano le loro scorrerìe, e qualche urlo improvviso, o qualche bramito straziante, indicavano che le sanguinarie pantere ed i feroci gattopardi avevano atterrato o qualche grosso cignale, o qualche cervo, o avevano sorpresa qualche banda di scimmie.

Hong e la sua compagna non si arrestavano però, anzi affrettavano il passo, per giungere alla tow-mêng prima che i pirati si fossero radunati per assalirla.

Ad un tratto il chinese, che camminava dinanzi, si fermò dietro le grosse radici di un mango, le quali si protendevano verso il fiume, formando delle bizzarre arcate.

— I pirati? — chiese Than-Kiù.

— No, — rispose Hong, — vi è un avversario forse più pericoloso e che sembra disposto a chiuderci il passo. Guarda presso il tronco di quell’albero.

Than-Kiù guardò nella direzione indicata, e vide ai piedi d’un colossale tek, il quale cresceva presso la riva del fiume, due punti luminosi, a luce verdastra, che brillavano fra le tenebre.

— Un gattopardo?... — chiese, senza manifestare la menoma apprensione.

— Od una pantera nera, — rispose Hong.