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54 | Capitolo ottavo |
non se l’avranno di certo portato via i pirati, non avendo per essi alcun valore.
— Eppure non vedo nulla, — disse Than-Kiù, che girava gli sguardi in tutte le direzioni. — Che sia stata assalita in altro luogo?... E non un abitante da interrogare!...
— Volete un consiglio? — disse Tseng-Kai, che da qualche istante era diventato pensieroso. — Tentiamo una esplorazione sul fiume col canotto. Le acque sono profonde e la cannoniera, per salvarsi dalla furia del mare, può essersi spinta più oltre la foce.
— Credo che il tuo consiglio sia il migliore, — disse Hong. — Partiremo io, Than-Kiù, Pram-Li ed il giovane Sheu-Kin; tu rimarrai coi tuoi uomini, a guardia della tow-mêng.
— Hai ragione; non oso abbandonarla. Se non troverete nulla, andremo a Cottabado; è impossibile che colà non si sappia qualche cosa.
— Concedetemi dieci minuti di tempo, — disse Than-Kiù. — Quando il canotto sarà in acqua, sarò pronta anch’io. —
Mentre s’affrettava a scendere nella cabina di poppa, messa galantemente a sua disposizione dal vecchio chinese, i marinai calavano in acqua la piccola imbarcazione, dopo però averla provvista d’armi, di munizioni e di viveri, non essendo prudente avventurarsi inermi su quel corso d’acqua dopo l’abbordaggio della cannoniera e la misteriosa scomparsa degli abitanti.
Hong stava per scendere onde raggiungere Pram-Li e Sheu-Kin, che avevano già afferrati i remi, quando vide uscire dalla cabina di poppa un giovane marinaio, o piuttosto un mozzo dalle forme eleganti e che prima non aveva mai veduto.
Stava per volgersi verso Tseng-Kai, il quale pareva non meno stupito di lui, quando un grido gli sfuggì:
— Per Fo e Confucio!... — esclamò. — Quale trasformazione!... Ecco il più bel mozzo di tutta la marina chinese e che lo stesso imperatore sarebbe orgoglioso di avere!... —
Quel bellissimo e giovane marinaio era Than-Kiù. La giovanetta, comprendendo che la sua presenza in abiti femminili in quei luoghi avrebbe potuto destare dei sospetti, aveva indossato un costume marinaresco che le lasciava, d’altronde, maggior libertà. Aveva indossato una casacca di seta azzurra che le si adattava comodamente al corpo, un paio di pantaloni d’egual colore che le scendevano fino alle scarpe, sorretti da una larga fascia di seta rossa e nascosti i copiosi capelli sotto un ampio cappello di fibre di rotang, adorno d’un semplice nastro.
— Riconosci ancora in me una donna? — chiese ella, sorridendo.