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Un colonnello generoso 43


Il punto nero era allora ingrandito ed aveva preso l’aspetto d’una piccola nave. Veleggiava rapidamente verso l’isola, correndo delle lunghe bordate, essendo il vento un po’ contrario.

— Sì, è la tow-mêng, — disse Pram-Li, che aveva gli sguardi più acuti di tutti.

— Fra dieci minuti sarà qui.

— Imbarcatevi, — comandò il colonnello. — Il vostro canotto si trova ancora fra gli scogli. —

Poi volgendosi verso Than-Kiù che sembrava commossa, e mettendole le mani sulle spalle, le disse:

— Vi auguro buona fortuna, povera fanciulla, e spero un giorno di rivedervi tornare, ma felice. Lo meritereste.

— Grazie, colonnello. Non dimenticherò mai la vostra generosità e qualunque debba essere il mio destino, se non morrò fra le selvagge popolazioni dell’isola, vi prometto di venirvi a risalutare.

— Andate, Than-Kiù, e ricordatevi che qualunque cosa vi accada da parte dei miei compatrioti, io vi sarò sempre amico e pronto a proteggervi. Addio, mia valorosa. —

Il colonnello baciò la fronte che la giovinetta gli porgeva, poi le fece un ultimo gesto d’addio e risalì lentamente la spiaggia, fermandosi ai piedi del bastione.

Il canotto aveva preso rapidamente il largo sotto i vigorosi colpi di remi del malese e di Sheu-Kin e muoveva verso la tow-mêng, la quale si era messa in panna a ottocento metri dall’isola.

Un uomo stava ritto sull’alta prora della giunca e faceva cenno ai rematori di affrettarsi. Than-Kiù, quantunque il canotto si trovasse ancora lontano, lo riconobbe subito.

— Hong, — mormorò. — Sono felice di vederlo salvo ed ancora a bordo. —

Quando la piccola imbarcazione fu vicina, una gomena venne gettata dai marinai della tow-mêng, poi una scaletta di corda, e la giovane chinese ed i suoi due compagni salirono a bordo.

Hong ed il vecchio chinese strinsero la mano a Than-Kiù, mentre la giunca, virato prontamente di bordo, fuggiva al largo, mettendo la prora verso il sud-ovest.

— Sono ben contenta che siate sfuggiti all’inseguimento, — disse la giovanetta, — e vi ringrazio di essere ritornati a prendermi.

— Con due colpi di cannone ben aggiustati, ci siamo sbarazzati di quelle cocciute guardie, — rispose Hong, ridendo. — Per Fo e Confucio!... Tseng-Kai ne ha fracassata una con una palla mandata con una precisione incredibile, togliendo agli altri la voglia di seguirci più al largo.

— Dove sono i tuoi uomini che non li vedo? — chiese Than-Kiù, guardando la tolda.