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La cattura di Than-Kiù 33


— Fra due minuti la sorella di Hang-Tu sarà a terra. —

Con un fischio chiamò i suoi uomini e fece trascinare un piccolo canotto, che si trovava a poppa, presso la murata di babordo, quindi lo fece sospendere alle grue per poterlo, al momento opportuno, calare prontamente in mare.

Vi fece mettere dentro dei viveri, alcuni fucili, poi si mise in persona alla barra del timone.

La tow-mêng non si trovava allora che a sei o settecento metri dalla punta estrema dell’isola, mentre le due scialuppe ne distavano più di mille.

Il bravo chinese, che spiava attentamente il cielo, attese che la luna sparisse sotto le nuvole, poi spinse velocemente la giunca verso l’isola, virando di bordo dinanzi alla punta, come se volesse mettersi al coperto dalle palle degli inseguitori.

Le guardie, vedendo la tow-mêng sparire dietro le scogliere, raddoppiarono gli spari e le grida, ma Hong e Tseng-Kai non si preoccupavano di loro, almeno pel momento.

Dopo essersi accertati che sulla spiaggia dell’isola non vi era alcun drappello di soldati, fecero mettere in acqua il canotto.

Than-Kiù, messa già al corrente dell’audace progetto, strinse le mani ai suoi due salvatori con una certa commozione, poi discese nella piccola imbarcazione seguìta da Sheu-Kin e dal malese.

— Ricordati che noi segnaleremo il nostro ritorno con due razzi, se riusciremo a sfuggire all’abbordaggio — le disse Tseng-Kai. — Sarà per domani sera, a mezzanotte.

— Grazie amici, — rispose Than-Kiù, con voce commossa. — Budda vi salvi!... —

Sheu-Kin e Pram-Li avevano afferrati i remi e si erano messi ad arrancare con vigore sovrumano, mentre la giunca riprendeva la corsa inoltrandosi in alto mare.

Con pochi colpi di remo i due fedeli compagni della giovanetta raggiunsero la costa, nascondendosi in mezzo a due alte scogliere.

— Rimaniamo qui per ora, — disse Pram-Li. — Vedremo cosa accadrà alla giunca. —

Le due scialuppe, che forzavano la corsa, erano passate dinanzi la punta dell’isola, ma non avendo veduto nulla, continuarono la caccia sparando furiosamente contro la tow-mêng, la quale ormai navigava liberamente, ridendosela anche dei cannoni del secondo forte.

Parve però che quegli spari fossero avvertiti dalle sentinelle che vegliavano sugli spalti, perchè Than-Kiù ed i suoi compagni udirono replicatamente gridare:

— Chi va là?... —