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La caccia ai fuggiaschi | 25 |
— Non è del pesce che cerchiamo, ma dei ribelli che poco fa inseguivamo. Hai veduto degli uomini fuggire?...
— Sì, mi pare d’aver veduto un gruppo di persone attraversare il molo.
— Dove?...
— Laggiù.
— Tu cerchi d’ingannarci, cane d’un chinese!... — urlò il comandante delle pattuglie. — Se gli uomini che inseguivamo fossero fuggiti laggiù si vedrebbero ancora, poichè da quella parte non vi sono vie che conducano nei quartieri interni.
— Allora si saranno nascosti in qualche luogo, — rispose Hong, con tutta calma. — Io ed i miei uomini eravamo occupati ad alzare le vele e non potevamo occuparci delle persone che passeggiano sul molo.
— Fuggivano, ti ho detto.
— Sia pure, ma non c’interessavano.
— Tu vuoi burlarti di me.
— No, signor comandante.
— Ritorna a terra, vecchia pelle gialla. Voglio un po’ vedere cosa nasconde la tua giunca.
— Delle reti da pesca, signor comandante.
— Accosta alla riva.
— È impossibile. Sono atteso dai compagni presso l’isola e sono già in ritardo. Se non mi vedono partiranno soli ed io perderò una bella pesca. Buona notte, signor comandante!... Domani sera, se vorrete del pesce, vi aspetto qui.
— Ah!... Vecchia pelle! — urlò il comandante. — Tu ci burli!... Fuoco su quel furfante!...
— Sono un povero chinese inoffensivo! — strillò Hong.
Le guardie scaricarono alcune rivoltelle, più coll’intenzione di spaventare che di far male, poichè ormai la giunca era fuori di portata.
— Sono morto!... — urlò il capo del Giglio d’acqua, lasciandosi cadere dietro al bordo.
Però quasi subito raggiunse, camminando dietro la murata, Pram-Li, dicendogli, con uno scoppio di risa:
— Manovra sempre al largo e non occuparti dei loro spari. Bisogna rappresentare bene la commedia con costoro. —
I suoi compagni, che già si erano immaginati che il loro capo fosse più vivo di prima, si misero a correre pel ponte fingendosi spaventati, ma nessuno toccò le scotte, sicchè la tow-mêng, che già prendeva il vento in pieno, filò rapidamente al largo, lasciando le guardie con un palmo di naso.
— Si screditano, — disse il furbo chinese, rialzandosi. — Bestem-