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Romero e Teresita | 279 |
— Sogno! — esclamò. — Sei un’ombra od è Than-Kiù viva ancora che mi sta dinanzi?... —
La giovane chinese fece alcuni passi, poi lasciando cadere il mantello di seta ed incrociando le braccia sul seno che le si sollevava impetuosamente, disse, con voce sorda:
— Sì, sono io, Perla di Manilla. —
Teresita si era alzata e le si era avvicinata fino a toccarla.
— Tu! — esclamò. — Tu qui!... Than-Kiù!... —
Poi un impeto di gelosia la prese.
— Vieni qui a rubarmelo!... Disgraziata!... —
Ebbe però subito rimorso di quelle parole, perchè soggiunse subito, con voce piangente:
— Perdonami, Than-Kiù... io non ho il diritto di dire queste parole a te... a te che sei stata così generosa... Perdonami, ma io l’amo!... —
La giovane chinese non pronunziò una sillaba. Sempre immobile, colle braccia strettamente incrociate sul seno, la fissava con due occhi ripieni d’una cupa minaccia.
— Than-Kiù, — riprese Teresita, con un tono di voce nel quale si sentiva vibrare una viva inquietudine. — Cosa sei venuta a fare qui? Perchè hai lasciata Manilla? Chi ha recata a te la notizia della nostra disgrazia? Chi ti ha guidata attraverso le selve immense di quest’isola selvaggia? Sei forse venuta per vendicarti? Gran Dio! Parla, Than-Kiù! Il tuo sguardo mi fa paura!... —
Le si avvicinò ancora più, poi posandole le mani sulle spalle con un moto convulso, le disse con sorda voce:
— Tu ami ancora Romero! Io lo leggo nei tuoi sguardi! Tu sei venuta per disputarmelo ancora! Parla, parla Fiore delle perle. —
Un leggero sorriso aveva contratte le labbra della giovane chinese.
— Ti faccio paura, Perla di Manilla, — disse. — Paura? E perchè? Forse che in quella notte fatale in cui io ti vidi partire, a bordo della cannoniera, portando con te l’uomo che io avevo immensamente amato, non ti avevo abbracciata? Era rassegnazione, terribile rassegnazione, perchè l’indomani doveva essere fatale a qualcuno, ma era perdono. Tu mi chiedi cosa sia venuta a fare qui? Te lo dico subito: a salvarvi!...
— A salvare Romero?...
— No, entrambi.
— Tu, che dovresti odiarmi! — esclamò Teresita, con stupore.
— Un giorno, — disse Than-Kiù con voce cupa, — t’ho odiata e ti avrei uccisa se il destino t’avesse condotta ancora sulla mia via, ma ora.... che importa a me di Romero? Io l’ho dimenticato.