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22 | Capitolo quarto |
Capitolo IV
La caccia ai fuggiaschi
Hong, Than-Kiù ed i suoi due fedeli compagni erano scesi precipitosamente sulla via, dove li attendevano, con le rivoltelle in pugno gli otto membri del Giglio d’acqua, i quali ridevano ancora a crepapelle della burla fatta ai due gendarmi.
Stavano per prendere la corsa tutti uniti, per guadagnare i quartieri interni di Binondo dove sapevano di poter trovare degli amici devoti, nel caso che fossero stati costretti a cercare un rifugio, quando videro avanzarsi una pattuglia di guardie civiche, che aveva allora attraversato il ponte del Passig.
Quelle guardie, attirate forse dalle grida dei chinesi e dei tagali, od avvertiti da qualche spagnuolo che da lontano aveva assistito alla scena terminata con la peggio dei rappresentanti della forza pubblica, si preparavano a piombare addosso ai fuggiaschi prima che sparissero fra le tortuose e strette stradicciuole del sobborgo.
— Morte di Confucio!... — bestemmiò Hong, vedendole. — Stiamo per venire presi.
— Capo, fuggi con Than-Kiù, — dissero i suoi uomini, armando precipitosamente le rivoltelle. — Noi proteggeremo la ritirata.
— Andiamo a cercare rifugio nella casa di Thuang, — disse Hong. — Vi aspettiamo colà. —
Prese Than-Kiù fra le robuste braccia, e sollevandola come fosse una bambina, si slanciò in una stretta viuzza seguìto da Sheu-Kin e da Pram-Li, e più lontano dai suoi otto amici.
Le guardie, vedendo che quelle persone si erano date alla fuga e credendo di aver da fare con dei ladri o più probabilmente con dei ribelli sbarcati allora da qualche praho noleggiato dal comitato dell’insurrezione, raddoppiarono la corsa, gridando minacciosamente:
— Fermatevi, o facciamo fuoco! —
Gli affigliati del Giglio d’acqua, sapendo che le guardie erano armate di sole rivoltelle e che quindi non avrebbero potuto adoperarle che a venti o venticinque passi di distanza, invece di obbedire alla intimazione allungarono la corsa per tenersi fuori di portata dalle palle.
Non avendo la minaccia ottenuto il risultato che le guardie speravano, furono sparati alcuni colpi dietro ai fuggiaschi, non producendo altro che del baccano, ma che poteva però diventare più pericoloso dei proiettili, poichè poteva attirare l’attenzione di altre pattuglie.