Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
La liberazione di Tiguma | 231 |
— Credo che sia il solo effettuabile.
— E potremo noi avvicinare il prigioniero senza attirare l’attenzione delle sentinelle?...
— Gli uomini del bagani dormono.
— Forse con un solo occhio.
— Allora noi li spaventeremo.
— In qual modo?
— Guarda: tutti questi cespugli sono secchi.
— E vuoi concludere?...
— Che noi li accenderemo. Il vento soffia dalla parte di Tiguma.
— Non ti comprendo ancora.
— Le fiamme invaderanno subito l’accampamento e metteranno fuoco alle capanne. I tagliatori di teste, spaventati, non si occuperanno di certo del prigioniero. Favoriti dal fumo ci sarà facile di rapirlo.
— Una simile idea non mi sarebbe mai venuta in testa, — disse il malese, guardando il giovane isolano con ammirazione. — Questi selvaggi valgono più di noi in fatto di furberia. —
Hong, informato della risposta data da Vindhit, non trovò nulla da ridire su quel progetto.
— Non perdiamo tempo, — si limitò a dire.
Abbandonarono il poggio, scesero lentamente attraverso i cespugli, muovendo i rami con infinite precauzioni, e fecero il giro dell’accampamento, portandosi dalla parte ove si trovava il prigioniero.
Colà ardevano due falò, già mezzo consunti, uno a destra ed uno a sinistra di Tiguma, e sdraiati al suolo, con le armi a portata della mano, si trovavano otto selvaggi.
Tanto il prigioniero quanto i suoi guardiani dormivano; non era però molto facile che questi ultimi si fossero abbandonati ad un sonno profondo.
Infatti mentre Hong ed i suoi compagni cercavano il mezzo di potersi avvicinare al prigioniero, fu veduto uno di quei selvaggi accostarsi ad una delle due cataste per riattizzare i rami che stavano per spegnersi.
Prima di tornare a coricarsi, si diresse verso l’arecche e dopo essersi assicurato che Tiguma russava tranquillamente, riprese il sonno, interrotto forse da qualche sospetto.
— Non fidiamoci, Hong, — disse Pram-Li, curvandosi sul chinese che si era sdraiato dietro ad un cespuglio. — Questi selvaggi hanno l’udito acuto e si accorgerebbero subito del nostro appressarsi.
— Lo temo anch’io, — rispose Hong. — Forse quell’uomo ha udito qualche rumore sospetto.