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214 | Capitolo ventottesimo |
riva del fiume, i tre cacciatori si ponevano in marcia risoluti a non tornarsene senza aver ucciso qualche capo di selvaggina.
Quella foresta era una delle più splendide che Hong avesse veduto fino allora.
Era formata esclusivamente di tek, alberi di bellissimo aspetto e di proporzioni gigantesche, raggiungendo sovente un’altezza di cinquanta e perfino di sessanta metri con un diametro di un metro e mezzo.
Queste piante sono forse le più preziose fra quelle che producono legnami da costruzione, essendo infinitamente superiori alla querce in fatto di resistenza.
Le loro fibre compatte, non sono attaccabili dagli insetti, e quello che più importa non subiscono alcuna alterazione anche tenendole immerse nell’acqua marina, anzi acquistano una maggiore durezza.
Adoperate bene stagionate, sfidano per secoli interi le intemperie, senza subire alcuna alterazione apprezzabile.
Oggidì si fa un consumo enorme di questo legno, specialmente nei cantieri marittimi, essendo adoperato nelle costruzioni delle carene.
Per dare un’idea della resistenza di questo legname, basti il dire che ancora pochi anni or sono si poteva ammirare, nel porto di Marsiglia, una nave costruita in tek un secolo prima.
Malgrado tanti anni, quel vascello, sebbene non fosse più un buon veliero, poteva ancora tenere discretamente il mare, tanta era la robustezza della sua carena dopo una così lunga immersione.
Il grande uso che si fa in Europa di questo legno, ha innalzato prodigiosamente il suo prezzo ed oggi non si può avere un metro cubo di tek a meno di trecento lire.
— Quante ricchezze perdute, — disse Hong, il quale ammirava quei giganti della vegetazione. — Qui vi sono dei milioni che forse mai nessuno verrà a raccogliere.
— E vi sono anche delle fiere che non aspettano che il momento opportuno per divorare gli ammiratori di queste piante, — disse il malese, il quale si era bruscamente arrestato, armando precipitosamente il fucile.
— Cos’hai veduto Pram-Li?... — chiese Hong, imitandolo.
— Di quale specie d’animale si tratti, non lo saprei veramente dire; trovandoci però in un paese abitato da belve feroci, si ha il dovere di tenersi in guardia.
— Dove l’hai veduto quell’animale?
— Si è cacciato in mezzo a quel macchione di bambù.
— Era grosso?
— Mi parve voluminoso.