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Il passaggio del Bacat | 211 |
— L’astuzia può talvolta vincere il numero e la forza.
— Non dico il contrario, — disse Hong, il quale esitava a gettarsi a capofitto in quell’impresa che trovava sommamente pericolosa.
Vindhit, che seguiva attentamente quello scambio di parole, forzandosi ad afferrarne il senso, fece un cenno colla destra, poi volgendosi verso Pram-Li, disse:
— I tuoi compagni dubitano della riuscita dell’impresa, è vero?
— Sì, — rispose il malese. — Noi siamo troppo pochi per assalire il villaggio dei cacciatori d’uomini.
— Forse non è necessario aspettare che giungano alla loro tribù.
— Cosa vuoi dire?
— Che potremo raggiungerli prima.
— Se sono già partiti!...
— Il fiume cammina più rapido di loro.
— Non ti comprendo.
— I boschi sono difficili ad attraversare, mentre il Bacat è facilmente navigabile. Io so dove lo guaderanno.
— E vorresti andarli ad attendere colà?
— Sì.
— Ed in qual modo giungeremo al guado prima di loro?... Pensa che abbiamo con noi una donna.
— Costruendo una zattera.
— L’idea non mi sembra cattiva, tanto più che il Bacat non pare di difficile navigazione. —
Comunicò la proposta fatta dal giovane selvaggio a Hong ed a Than-Kiù, e lì per lì fu subito deciso di costruire il galleggiante.
In tal modo essi avrebbero potuto risparmiare molto cammino quantunque fossero certi di allontanarsi dalla stazione che Tiguma conosceva.
— Bah!... — disse Hong. — Penseremo più tardi a raggiungerla. Tiguma ci condurrà. —
Non avendo scuri, decisero di costruire un leggero galleggiante coi bambù che crescevano in gran numero lungo le rive del fiume.
Ve n’era di quelli lunghi perfino quindici metri e di quelli anche grossi quanto la coscia d’un uomo, quantunque questi fossero ben più corti.
Preceduti da Pram-Li e dal giovane selvaggio, i tre chinesi si cacciarono in mezzo ad una gigantesca macchia di quelle piante, onde scegliere le più alte e le più grosse, che meglio si adattassero alla costruzione della zattera.
Si misero ben presto al lavoro, abbattendo coi coltelli, non senza fatica però, parecchi di quei vegetali.