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Un amico misterioso 201


Sheu-Kin. — Quei bricconi non vogliono assolutamente lasciarci tranquilli.

— Ritornano?... — chiese Hong.

— Guardateli!... Scivolano fra le rocce cercando di avvicinarsi a noi. Indietro!... Forse sono avvelenate. —

Con un urto il giovane chinese aveva respinto vivamente Hong e Than-Kiù.

Un momento dopo tre frecce si smussavano contro le pareti della galleria a pochi passi dagli assediati.

Hong e Pram-Li si gettarono a terra e mentre comandavano ai loro compagni di ritirarsi, si misero a strisciare verso lo sbocco della galleria, tenendosi celati dietro ai grossi massi che si trovavano sparsi al suolo.

Giunti presso l’orlo, alzarono con precauzione la testa, guardando al basso.

Alcune ombre umane si erano radunate sulla riva, proprio al disotto della roccia e si agitavano silenziosamente.

— Li vedi, Pram-Li? — chiese Hong, con un filo di voce.

— Sì.

— Possiamo fare un bel doppietto.

— Sì, ma...

— Cos’hai?...

— Vorrei sapere cosa stanno facendo. Mi sembrano occupati in una manovra misteriosa.

— È vero, Pram-Li, — rispose Hong. — Si direbbe che stanno tagliando qualche cosa.

— E che levano anche dal fiume od un barile od una cassa.

— Che contenga della polvere?...

— Non credo che questi selvaggi che fanno più uso delle frecce che delle armi da fuoco, ne possano aver tanta.

— Cosa conterrà allora quel recipiente?... — chiese Hong, che non si sentiva tranquillo.

— Prima che possano terminare quella misteriosa operazione, facciamo una scarica.

— È quello che volevo proporti, Pram-Li. Mira in mezzo al gruppo.

— Son pronto.

— Fuoco!... —

Due spari rimbombarono quasi contemporaneamente.

I banditi furono lesti a balzare in acqua, due di loro però, che si trovavano in cima ad una roccia, rotolarono fino al basso dibattendosi disperatamente e giacquero senza vita all’estremità di un banco di sabbia.