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190 | Capitolo ventiseesimo |
o sei ore, vi giungeremo. Intanto troviamo un rifugio per non farci sorprendere dagli uomini del bagani.
— E dove vuoi trovarlo?
— Aspettatemi qui; la mia assenza sarà breve. —
Il giovane selvaggio partì di corsa, seguendo la sponda dirupata del fiume, mentre Hong ed i suoi compagni sorvegliavano il margine della foresta.
Non erano trascorsi cinque minuti, che già Tiguma era di ritorno.
— Seguitemi senza ritardo, — disse, appena giunto. — Lassù ci troveremo al sicuro.
Hong ed i suoi compagni s’affrettarono a seguirlo. Il selvaggio scese la sponda costeggiando le rupi che cadevano quasi a picco nel fiume, immergendosi talvolta nella corrente fino alle anche e condusse il drappello sotto un’alta roccia screpolata.
Hong, agli ultimi bagliori del crepuscolo, credette di scorgere, a metà altezza, una spaccatura nera, semicoperta da alcuni festoni di piante arrampicanti.
— È lassù, il rifugio?... — chiese Pram-Li.
— Sì, — rispose Tiguma.
— Potremo scalare la rupe?...
— Sono salito fino a quella spaccatura poco fa.
— Speriamo di giungervi anche noi. —
Stavano per cominciare la scalata, quando verso il bosco udirono echeggiare un grido che si poteva scambiare per quello di qualche scimmia o di qualche calao.
— Eccoli, — disse il selvaggio. — Su, lesti!... —
La salita non era facile, essendo la rupe quasi tagliata a picco, ma aggrappandosi alle piante rampicanti, agli sterpi ed alle radici e puntando i piedi nei crepacci o cacciando le dita nelle fessure, in pochi minuti poterono giungere all’apertura, la quale conduceva in una caverna, o meglio in una specie di galleria.
Vi erano appena entrati, quando videro fuggire disordinatamente una dozzina di enormi pipistrelli, di tainan, i quali avevano fatto, di quella galleria, il loro rifugio.
— Che disgrazia che se ne siano andati così presto, — disse Pram-Li. — Ho tanta fame che ne avrei mangiato uno.
— Puah!... — fece Sheu-Kin. — Mangiare dei pipistrelli!...
— Forse che voi chinesi non mangiate qualche cosa di peggio?... I lombrichi salati ed i topi non valgono certo di più.
— Silenzio, — disse Tiguma, che si era messo in osservazione presso l’uscita della galleria.
— Vengono?... — chiese Pram-Li, che gli si era coricato vicino.