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178 Capitolo ventiquattresimo


I cacciatori di teste fucilati dai chinesi e schiacciati dalle travi che gettavano i selvaggi si ritiravano da tutte le parti, impotenti a resistere.

Il bagani, che fino allora si era tenuto nascosto, furioso per quella sconfitta, si precipitò verso gli alberi, urlando a piena gola. Sperava col suo esempio di incoraggiare i suoi uomini e di trascinarli all’assalto; Hong lo aspettava.

— Ah!... Eccolo!... — urlò il chinese.

Si rizzò sulla biforcazione dei rami, lo mirò per qualche istante, poi lasciò partire il colpo.

Il feroce capo, colpito nel cranio, s’arrestò di colpo, abbandonando il bolo che teneva in mano, poi stramazzò pesantemente in mezzo ad un fascio di legna infiammata.

Fu quello il segnale della disfatta. I suoi guerrieri, ormai demoralizzati, vedendo cadere anche il capo, fuggirono precipitosamente in tutte le direzioni, scomparendo sotto gli alberi.

— Il diavolo vi porti!... — urlò dietro a loro Hong.

— E che le pantere vi mangino, — concluse Pram-Li.

I mandayas, visti fuggire i loro implacabili nemici, avevano calate alcune liane e si erano affrettati a scendere per spegnere i fuochi e strappare dai tronchi d’albero le cortecce infiammate.

Il capo li aveva seguìti. Il suo primo atto era stato quello di raccogliere un bolo abbandonato dai nemici e di troncare la testa al bagani.

Avvolse il sanguinoso trofeo nel turbante rosso del suo mortale nemico, poi risalì prontamente sulla piattaforma e avvicinandosi a Hong, gli disse:

— Tu sei il più valoroso di tutti: a te adunque la testa del bagani.

— Rinuncio a simile regalo, — rispose il chinese, quando Pram-Li gli ebbe tradotte quelle parole. — Io non ho alcuna collezione di crani, mio caro mandaya.

— Se non lo vuoi, lo terrò io per ornare la mia capanna, — rispose il selvaggio.

Poi si avvicinò a Hong e riprese, con una certa nobiltà:

— A te, alla valorosa fanciulla che ti segue ed ai tuoi compagni, la mia tribù deve la salvezza. Parla, chiedi quanto puoi desiderare e noi tutto quello che possediamo te lo daremo, se tu lo vorrai. Aspetto la tua domanda.

— Cosa chiedo?... — rispose Hong, imbarazzato. — Siete così poveri da non poterci dare nulla, nemmeno dei viveri che pur ci sarebbero necessari. Insegnaci la via per giungere al lago e non desideriamo altro.

— A quale lago? — chiese il capo.

— Al Butuan.