Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
176 | Capitolo ventiquattresimo |
grosso e prende posizione in mezzo al fitto fogliame. Than-Kiù, il malese e Sheu-Kin lo avevano seguìto.
— Io e la fanciulla faremo fuoco sugli uomini che assalgono gli alberi e voi due contro gli arcieri. Tenete d’occhio il bagani e appena si mostra fategli scoppiare la testa. —
Quattro spari rintronano a breve distanza l’uno dall’altro, e quattro cacciatori di teste cadono fulminati.
A quella fucilata inaspettata e così micidiale, gli assalitori s’arrestano, guardando il villaggio aereo con stupore e fors’anche con ispavento.
Come mai quelle palle vengono dall’alto?... Non è possibile che i mandayas abbiano delle armi da fuoco. Credono di essersi ingannati e quei feroci bricconi riprendono le armi per abbattere gli alberi, quando altri quattro spari scoppiano e tre uomini cadono ancora.
Era troppo per quei furfanti, abituati a combattere quei piccoli uomini così male armati. Dopo un altro istante di esitazione volgono le spalle e si affrettano a rifugiarsi dietro i tronchi dei grandi vegetali.
Gridano tutti come aquile o come oche che vengono spennacchiate. S’interrogano a vicenda nella loro barbara lingua, chiedendosi forse come i mandayas siano riusciti a provvedersi di fucili.
Il bagani ed uno dei suoi uomini, i soli armati di moschetti, si provano a far fuoco sul villaggio aereo, sperando di spaventare i difensori. Hong ed i suoi compagni non rispondono e si limitano a far segno ai selvaggi loro amici di mettersi al coperto.
— Ora rideremo, — disse Hong. — Sette sono già a terra e ne manderemo degli altri a casa del diavolo.
— Che ritentino l’assalto? — chiese Than-Kiù.
— Il bagani sarà furioso per questo secondo scacco e ritenterà la prova.
— Ci va di mezzo la sua fama o meglio il suo turbante rosso, — disse Pram-Li. — Se tornasse al suo villaggio senza teste, i dato, ossia i nobili della tribù, sarebbero capaci di destituirlo dal suo grado di provveditore di teste umane.
— Allora si mostrerà allo scoperto.
— Certo, Hong.
— L’aspetto per piantargli una palla nel cranio; così sarà la sua testa che ornerà il villaggio dei mandayas.
— Non mancheranno di farlo, te lo assicuro io. —
I cacciatori di teste intanto non osavano mostrarsi; pareva che si consigliassero sul da farsi, prima di ritentare l’attacco. Probabilmente il loro slancio era stato domato da quell’inaspettata resistenza e da quelle armi da fuoco, superiori alle loro per numero e precisione.