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Il capo del «Giglio d'acqua» | 15 |
— chiese ella, guardando Sheu-Kin e Pram-Li. — Voglio sapere tutto, mi comprendete?... Than-Kiù non è una fanciulla: è ancora la donna che ha combattuto fra gli orrori dell’insurrezione, a fianco di Hang-Tu. —
La giovane chinese dimostrava in quel momento una tale energia da crederla capace di affrontare la più tremenda notizia. Ritornava la fiera fanciulla che aveva sfidato, tante volte, col sorriso sulle labbra, la morte, alla testa delle bande insorte; ritornava la valorosa ed intrepida guida del meticcio Romero che tutti avevano ammirato a Salitran, sullo Zapaté, a San Nicola ed a Malabon.
Sheu-Kin, dopo una breve esitazione, disse:
— Giacchè tu lo vuoi, padrona, io parlerò.
— Parla.
— Sara una notizia che ti strazierà il cuore.
— Sono forte.
— Si tratta dell’uomo che tu hai immensamente amato.
— Continua.
— Ebbene, la cannoniera che lo conduceva a Ternate con la donna bianca ed il maggiore d’Alcazar, si è arenata sulle coste di Mindanao e si dice che poi sia stata assalita dai pirati. —
Than-Kiù non emise nè un grido, nè un gemito, ma chiuse gli occhi, impallidì orribilmente, poi ricadde sulla sedia come se le forze l’avessero improvvisamente abbandonata.
Il sogno si era avverato.
Capitolo III
La fuga
I due chinesi ed il malese si erano slanciati verso la giovanetta credendo che quella notizia, la quale doveva essere stata tremenda per lei, l’avesse uccisa, ma prima ancora che le loro mani l’avessero toccata, Than-Kiù, con uno sforzo supremo di cui ella sola poteva essere capace, si era risollevata, mormorando con voce semispenta:
— No... Than-Kiù è forte!... —
Poi guardando Sheu-Kin, disse:
— Parla... parla... narrami tutto!... Ah!... L’aveva sognata la catastrofe!... È morto?...
— No, Than-Kiù — rispose il chinese.